Dicembre 11, 2022 VIVERE GREEN Nessun commento

Il verde pubblico nel nostro Paese è messo a dura prova non solo dal cambiamento climatico, ma anche da centrali a biomasse, potature fuori stagione e mancanti cure di parassiti. A dirlo l’associazione Altritalia ambiente.

Sono circa 21 miliardi gli alberi presenti sul territorio nazionale, circa 200 per ogni italiano. Tra le Regioni più virtuose ci sono Emilia Romagna e Umbria, mentre fanalino di coda Sicilia e Valle D’Aosta. Sono i dati emersi da una tavola rotonda organizzata dall’associazione di protezione ambientale ‘Altritalia ambiente’ lo scorso 29 novembre presso la sala del Cenacolo della Camera dei Deputati e guidata da Renato Narciso, che dimostrano come il verde pubblico sia minacciato sempre più, non solo dai cambiamenti climatici e dall’inquinamento che affligge i centri altamente urbanizzati, ma anche da una “malagestione” su potature e cure da parassiti.

Le cause principali dell’inquinamento

Ogni anno in media in Italia si producono 5.533 chilogrammi di anidride carbonica pro capite, di cui il 37% per i trasporti, il 33% per alimentazione e rifiuti, il 25% per il riscaldamento e il 5% per l’illuminazione. Anche le centrali a biomasse danneggerebbero il patrimonio arboreo a causa del maggiore inquinamento, prodotto dal legname rispetto a quello del gas o degli idrocarburi. Un esempio riportato: la centrale a biomasse del Pollino che utilizza 350mila tonnellate l’anno di legname e costa 49 milioni di euro l’anno per il suo mantenimento, di cui solo dieci provenienti dalla produzione di energia.

Potature fuori stagione e parassiti non debellati: cosa succede in Italia

In tantissime città italiane, denunciano gli organizzatori, vengono effettuati tagli indiscriminati, capitozzature e potature fuori stagione, spesso effettuate da personale non specializzato. Non solo: manca una cura dei pini attaccati dalla Toumeyella Parvicornis, la cosiddetta cocciniglia, parassita nord americano. Tutte queste mancanze colpiscono l’unico strumento naturale che può abbassare notevolmente i livelli di inquinamento nelle città e causare un abbassamento termico durante le sempre più calde estati a tutto beneficio del risparmio energetico (e monetario). Tra le città prese in esame, piccoli e grandi centri simbolo della Penisola, come la capitale Roma o centri minori ma, vetrina delle bellezze paesaggistiche italiane, come Sanremo in Liguria o Perugia in Umbria.

Analizzare con esponenti del mondo politico, scientifico e ambientalista il modo in cui viene gestito e considerato il patrimonio arboreo italiano era l’obiettivo dell’evento “La gestione del verde pubblico nell’epoca della transizione ecologica”, patrocinato dall’Onb (ordine nazionale dei biologi), dalla federazione nazionale Pro Natura, dall’Aipin (associazione italiana per l’ingegneria naturalistica), dalla Siep (società italiana dell’ecologia del paesaggio) e dalla Siama (società italiana di aerobiologia medicina e ambiente).

Fonte Agi

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Written by Paola Olivieri