Prunus avium L.

Parte utilizzata: frutti, peduncoli dei frutti ancora acerbi, noccioli.

 

Descrizione Il Ciliegio (Prunus avium L.) è un albero appartenente alla famiglia delle Rosacee, originario dell’Asia, alto sino a 20 m, con chioma ovata-piramidale, tronco eretto presto ramificato, con corteccia bruna sfumata di porpora, di frequente lacerata in nastri orizzontali. Le foglie sono alterne, pendule, ovoidali con apice acuto, margini dentati, la pagina superiore verde-intenso e un po’ rugosa, mentre quella inferiore più chiara, il picciolo è di 2-3 cm caratterizzato da 2-4 ghiandole rossicce; possiede 6-10 fiori peduncolati e riuniti in corimbi leggermente pendenti, composti da 5 petali bianchi arrotondati e stami gialli. I frutti sono drupe chiamate comunemente ciliegie, tondeggianti, dal diametro di 1-3 cm, color rosso lucido o nero-purpureo e polpa dolce a maturità, lungamente peduncolati; il seme contenuto è globoso, liscio e chiaro. Esiste anche la specie Prunus cerasus L, ed è una delle due specie di ciliegio selvatico che sono all’origine delle varietà di ciliegio coltivato che produce tipologie di ciliegie che vanno dal Graffione bianco piemontese, al Durone nero di Vignola. Il ciliegio fiorisce in primavera in contemporanea con la comparsa delle foglie. Il suo aspetto, nel pieno della fioritura, è qualcosa di incantevole per la vista. Le ciliegie si dividono in 2 specie ben distinte: dolci ed acide. Quelle dolci si dividono a loro volta in due sottofamiglie che sono rispettivamente le duracine e le tenerine. Quelle acide si dividono invece in tre sottofamiglie che sono le marasche, le amarene e le visciole. Il periodo di maturazione varia a seconda del tipo di ciliegia. Possiamo però affermare che quasi tutte maturano nel periodo compreso tra maggio e giugno. Oggi l’Italia, a livello europeo, rappresenta uno dei principali produttori di ciliegia con oltre 150 varietà.

Fioritura del Ciliegio

 

Storia. Originario dell’Asia Minore, il ciliegio si diffuse in Egitto sin dal VII secolo a.C. e successivamente in Grecia come cita Teofrasto (III sec. a.C.).
La prima testimonianza della sua presenza in Italia risale al II secolo a.C. quando Varrone ne illustrò dettagliatamente l’innesto. La leggenda narra che sia stato Lucullo a portare dalla Cappadocia le ciliegie “migliori”. Successivamente, Plinio il Vecchio ne descrisse dieci varietà nella sua “Naturalis Historia“. Presenti nelle ricche mense rinascimentali, è a partire dal ‘500 che abbiamo notizie precise della loro coltivazione. Molto famose erano le ciliege che nel ‘600 provenivano dai frutteti di Versailles, dove ampie serre erano adibite alla coltivazione di frutta per la tavola e gli studi botanici.
L’interpretazione biblica le assimilava per il colore rosso intenso al sangue del Redentore, per la dolcezza al buon carattere derivato dalle opere buone.
Diverse sono le superstizioni collegate alla ciliegia, ad esempio, contando i noccioli rimasti nel piatto alla fine un pasto, le ragazze possono prevedere quando si sposeranno, recitando: “quest’anno, l’anno prossimo, un giorno, mai”, l’ultimo nocciolo contato fornirà la risposta; oppure se si desidera che un vigneto produca buon vino, bisogna piantarci in mezzo un ciliegio. 

Proprietà. Le ciliegie sono frutti composti per l’82 % da acqua, dal 12,8 % di zuccheri , dal 1 % di proteine, dal 2 % di fibre alimentari, e dallo 0,5 % da ceneri. Dato il loro sapore dolce verrebbe subito da pensare che le ciliege siano uno frutto dall’alto contenuto calorico, ebbene non è proprio cosi, 100 grammi di ciliegie hanno una resa calorica di 38 calorie. Gli zuccheri delle ciliege sono a basso indice glicemico il che rende questi frutti assolutamente permessi sia nelle diete dimagranti che per chi soffre di diabete. Le ciliege sono molto dissetanti, contengono flavonoidi che, come sappiamo, hanno proprietà molto utili nella lotta ai pericolosi radicali liberi. Oltretutto svolgono un ruolo primario nel processo che rallenta l’invecchiamento delle cellule del nostro organismo e prevengono l’invecchiamento cutaneo, in più favoriscono l’abbronzatura e proteggono dalle scottature grazie alla presenza di caroteni e sali minerali che permettono anche di ottenere una abbronzatura omogenea. Sempre grazie alla presenza dei flavonoidi, in combinazione con le vitamine A e C, l’assunzione di ciliegie stimola la produzione di collagene, apporta quindi benefici alla nostra pelle. Inoltre le vitamine A e C hanno numerosi benefici su diversi organi e apparati del nostro corpo quali la vista, le cellule, il sistema immunitario e la cute. Le ciliegie sono ricche di vitamina k, elemento basilare nella coagulazione sanguigna; la vitamina k viene assorbita dal fegato e qui innesca dei meccanismi di produzione dei fattori necessari alla coagulazione del sangue. Contengono inoltre l’alcol périllile, una particolare sostanza appartenente ai monoterpeni che sembra avere qualche effetto di contrasto nell’insorgenza di alcuni tumori, quali, quello al seno, alla pelle e allo stomaco. Le ciliegie racchiudono sorbitolo, sostanza dolcificante contenuto negli zuccheri che le conferisce un alto potere diuretico e un effetto lassativo, permettendo di regolare la normale funzionalità del fegato. Da sottolineare la presenza di acido malico, che, con le sue proprietà, è in grado di favorire la digestione degli zuccheri e l’attività epatica. Sono efficaci nella regolazione del ciclo sonno-veglia: le ciliegie sono in grado di aumentare la secrezione da parte dell’ipotalamo della melatonina, un ormone che regola il ciclo del sonno, permettendo di combattere l’insonnia. Una cura a base di ciliege, circa una ventina al giorno, la mattina a digiuno, depura e disintossica l’organismo. Ricercatori americani affermano che questi frutti hanno anche proprietà quasi taumaturgiche nella cura dei dolori, perché ricchi di sostanze assimilabili agli antinfiammatori.

Impiego. Il Ciliegio viene usato in fitoterapia ad uso interno per le sue proprietà aromatiche, diuretiche, antiuriche, astringenti ed antigottose, mentre per uso esterno vanta proprietà rinfrescanti ed antiflogistiche. Il Ciliegio trova quindi impiego per uso interno nel trattamento della gotta e delle litiasi renali, per favorire l’eliminazione degli acidi urici. Per uso esterno, il Ciliegio è indicato per i reumatismi, gli arrossamenti della pelle, la cellulite e per rassodare la cute del viso.

TISANE CONTRO LA GOTTA.

Ingredienti: Foglie di Betulla 50gr; Foglie di Frassino 25gr, piccioli di ciliegio 25gr.

Procedimento: Mettere 50 grammi di miscela erboristica in un litro di acqua bollente (infuso al 5%). Lasciare in infusione per circa 10 minuti, quindi filtrare. Consumare una tazza di tisana tre volte al dì preferibilmente lontano dai pasti.

Piccioli di ciliegio

Le ciliegie sono un frutto davvero versatile, basti pensare che oltre ad avere caratteristiche benefiche se inserite nella dieta quotidiana, donano molteplici proprietà anche se non le si mangia! Infatti i noccioli delle ciliegie sono conosciuti in tutto il mondo per il loro potere terapeutico; ugualmente i gambi di questo frutto, che normalmente vengono buttati via, possono essere utilizzati per scopi terapeutici e benefici.

I noccioli hanno proprietà curative, e possono essere impiegati per dolori articolari, come torcicollo e cervicale, dolori addominali e in ogni terapia che preveda una cura mediante il calore. Le proprietà termiche dei noccioli sono dovute dalle camera d’aria presenti al loro interno, che consentono una buona conduzione termica, immagazzinano il calore e lo rilasciano gradualmente. L’ininterrotto rilascio di calore, caratteristico delle terapie termiche, produce un particolare meccanismo neurologico che diminuisce gli stimoli del dolore e fa sì che più il calore è intenso e più il dolore si riduce. Per questo, i noccioli di ciliegie sono considerati un eccellente strumento naturale per godere delle proprietà del calore.

COME PREPARARE UN CUSCINI AI NOCCIOLI DI CILIEGIO.

Cosa serve: 300 g di noccioli di ciliegie (per ottenere 300 g di noccioli, è necessario denocciolare circa 1 Kg di ciliegie); una fodera in cotone di un cuscino piccolo.

Procedimento: Mettere i noccioli in un pentolino a fuoco medio per circa un’ora; scolarli e lavarli con acqua fredda (in modo da rimuovere ogni residuo di polpa) e fateli essiccare. Per essiccare i noccioli abbiamo due soluzioni: la migliore è quella di lasciarli sotto il sole all’aperto, la seconda, è quella di farli essiccare in forno a 100° C. Una volta essiccati, inseriamo i noccioli all’interno della fodera e il nostro cuscino è pronto!

Per le terapie termiche i cuscini devono essere riscaldati in forno per circa 15 minuti, o in forno a microonde per 2-3 minuti, prima di essere utilizzati.

I cuscini di noccioli di ciliegie possono essere usati anche per la terapia del freddo ed essere applicati sulla zona d’interesse in caso di contusioni, infiammazioni, gonfiori, ecc. In questi casi è necessario mettere i cuscini all’interno di un sacchetto di nylon (per proteggerli dal congelamento) e porli in frigorifero per almeno 5 ore, o in congelatore per 2 ore.

I gambi delle ciliegie possiedono numerose proprietà, contenendo la maggior parte degli elementi presenti nel frutto (potassio, flavonoidi, vitamine, ecc), hanno caratteristiche diuretiche, depurative e leggermente lassative, proprio come il frutto che sostengono.

Tisana per depurare le vie renali e rimuovere gli acidi urici.

Utilizzare i gambi essiccati, portate ad ebollizione ½ litro d’acqua e versarci una manciata di gambi di ciliegie. Lasciate in effusione per almeno 10 minuti, filtrare e bere.

Decotti da utilizzare sulla pelle per alleviare infiammazioni e screpolature.

Procedimento: In un pentolino versate 1 litro d’acqua e portare ad ebollizione, aggiungere 20 piccioli e una manciata di gambi di ciliegie. Lasciar raffreddare e immergere un batuffolo di cotone tamponando la zona di pelle infiammata o screpolata.

Una maschera di bellezza preparata applicando sul viso polpa di ciliegie schiacciate, ha proprietà rivitalizzanti per la pelle.

 

Avvertenze. I preparati a base di ciliegio sono sconsigliati durante la gravidanza e l’allattamento. Può produrre effetti collaterali in caso di ipersensibilità accertata ad uno o più componenti contenuti nella droga.

Written by Paola Olivieri