Giugno 25, 2023 VIVERE GREEN Nessun commento

Nella Giornata mondiale della lotta alla desertificazione e alla siccità, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale ha fornito dati piuttosto allarmanti. La disponibilità di acqua si è dimezzata rispetto alla media degli ultimi 30 anni. Ecco una panoramica.

L’Italia ha sempre più sete: oltre il 60% del territorio è colpito da siccità, che nel 20% dei casi è addirittura considerata siccità estrema.

Disponibilità idrica al minimo storico: i motivi

Sul fronte della disponibilità idrica nazionale nel 2022, con un valore medio che supera di poco i 221 mm e una riduzione di oltre il 51% rispetto alla media riferita al periodo 1951-2022, viene toccato il minimo storico. La riduzione, quasi al 50%, sarebbe decisamente consistente anche facendo riferimento solo all’ultimo trentennio climatologico 1991-2020.

Le aree più colpite dalla siccità nel 2022

Sicilia (–80,7%), Sardegna, (–73%) e Distretto idrografico del fiume Po (–66%) sono le aree più colpite dal deficit idrico nel 2022. Nel 2022 circa il 20% del territorio nazionale ha registrato condizioni di siccità estrema e circa il 40% di siccità severa e moderata. Secondo gli esiti delle ultime stime del BIGBANG, il modello realizzato dall’Ispra che analizza la situazione idrologica dal 1951 al 2022 , il 2022 risulta in Italia il terzo anno per gravità, preceduto solo dal 1990 e dal 2002, in termini di persistenza delle condizioni di siccità.

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I dati sulle precipitazioni

L’anno appena trascorso, con un record negativo di 719 mm, segna il minimo nazionale anche in termini di precipitazione totale liquida e solida. Nel 2022 il deficit di precipitazione annua interessa il territorio nazionale in maniera molto diversificata: l’area più colpita è il Nord-Ovest, dove i valori raggiunti sono anche inferiori a –50% rispetto alla media di lungo periodo. Per tutto il territorio del Distretto idrografico del fiume Po il deficit percentuale, sempre rispetto alla media di lungo periodo, raggiunge il –36%, con un valore di precipitazione annua di soli 650 mm (a fronte di una media annua di circa 1016 mm).

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Diminuzione elevata anche nel Distretto delle Alpi orientali che segna un –28%, con punte comprese tra –30% e –40%. Meno preoccupanti, ma pur sempre notevoli, i deficit dell’ordine del –20%, registrati nel Distretto dell’Appennino settentrionale e nel Distretto dell’Appenino centrale con punte anche del –40%. Nel Distretto idrografico dell’Appennino meridionale il deficit medio per il 2022 pari al –9 %, risulta invece molto più contenuto, mentre nel Distretto della Sicilia si attesta a –26%, con punte dell’ordine del –50% nella zona orientale della Regione. Infine, nel Distretto della Sardegna il deficit di precipitazione medio annuo registra un –27%.

Fonte Agi

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Written by Paola Olivieri