I dati sul consumo di suolo in Italia misurano la perdita di una risorsa ambientale, dovuta all’occupazione di superficie originariamente agricola, naturale o seminaturale. La mappa con i dati di tutte le province italiane.
Casavatore, Arzano e Melito di Napoli. Sono questi i tre Comuni d’Italia con la più alta percentuale di suolo consumato. Nel primo è al 91,13%, nel secondo all’83,27%, nel terzo all’81,23%. Lo mostrano gli ultimi dati Ispra – l’Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale – relativi al 2021. Tra i primi 10 Comuni, nove sono in provincia di Napoli. Ottavo Lissone, nella provincia di Monza Brianza.
La classifica delle province per consumo di suolo
Proprio Monza e Brianza è la provincia con la più alta percentuale di suolo consumato. In ogni ettaro, 4.000 metri quadrati sono occupati: il 40,65%. Seguono Napoli (34,64%), Milano (31,68%), Varese (20,98%) e Trieste (20,61%). Ribaltando la graduatoria, guida la Valle d’Aosta con il 2,15% di territorio consumato. Sotto il 3% ci sono anche le province di Nuoro, Sondrio, Matera, Bolzano, Verbano-Cusio-Ossola, Belluno e Sud Sardegna.
I Comuni con il minor consumo di suolo
I primi dodici Comuni con minor consumo di suolo sono tutti in Piemonte e Valle d’Aosta. Guida Bionaz, in alta Valpelline, al confine con la Svizzera. Seguono Noasca (ai piedi del Gran Paradiso) e Carcoforo, in cima alla Val Sermenza (provincia di Vercelli). Luoghi isolati dal trend nazionale: nel 2021 sono stati occupati in media 19 ettari al giorno, il valore più alto negli ultimi dieci anni.