A partire dal 26 gennaio le larve del verme della farina potranno essere vendute in Unione europea. Un regolamento della Commissione europea ha autorizzato l’introduzione sul mercato dei novel food. Il via libera segue quello al grillo domestico, alla larva gialla e alle cavallette per uso alimentare umano.
Le larve del verme della farina minore (Alphitobus diaperinus) congelate, in pasta, essiccate e in polvere potranno essere commercializzate in Ue come nuovo alimento da domani, 26 gennaio. La commercializzazione di insetti a scopo alimentare è resa possibile in Europa dall’entrata in vigore dal primo gennaio 2018 del regolamento Ue sui novel food che riconosce gli insetti interi sia come nuovi alimenti che come prodotti tradizionali da Paesi terzi. La società Ynsect NL B.V. è stata quindi autorizzata a immettere nel mercato europeo queste larve nell’ambito della normativa comunitaria..
Il loro utilizzo sarà consentito in una serie di alimenti come pane, panini, cracker, grissini, barrette ai cereali, nei prodotti a base di pasta, pizza o cioccolato ma anche nei preparati a base di carne, di prodotti sostitutivi della carne e nelle minestre. La novità fa seguito al via libera al grillo domestico (Acheta domesticus), alla larva gialla della farina (Tenebrio molitor) e alle cavallette (Locusta migratoria) per uso alimentare umano, ed altre domande sono in lista di attesa.
Coldiretti: “Insetti estranei alla cultura alimentare nazionale”
“Si tratta di alimenti oggetto di valutazione dell’Efsa, l’autorità alimentare Europea che però nel suo parere scientifico ha rilevato che il consumo di questi insetti può causare reazioni allergiche nelle persone allergiche ai crostacei e agli acari della polvere”, commenta Coldiretti. “Siamo di fronte ad una accelerazione che non sembra interessare i consumatori europei e soprattutto gli italiani che, per la grande maggioranza, non porterebbero mai a tavola gli insetti considerati estranei alla cultura alimentare nazionale“. Secondo un’indagine Coldiretti/Ixe, il 54% degli italiani sarebbe contrario agli insetti a tavola, il 24% è indifferente alla novità e solo il 16% favorevole. “Una corretta alimentazione non può prescindere dalla realtà produttiva e culturale locale”, aggiunge Coldiretti, “e a questo principio non possono sfuggire neanche bruchi, coleotteri, formiche o cavallette a scopo alimentare che, anche se iperproteici, sono molto lontani dalla realtà culinaria nazionale italiana ed europea”.
E al di là della normale contrarietà degli italiani verso prodotti lontanissimi dalla cultura nazionale, “l’arrivo sulle tavole degli insetti solleva dei precisi interrogativi di carattere sanitario e salutistico ai quali è necessario dare risposte, facendo chiarezza sui metodi di produzione e sulla stessa provenienza e tracciabilità considerato che la maggior parte dei nuovi prodotti proviene da Paesi extra Ue, come il Vietnam, la Thailandia o la Cina, da anni ai vertici delle classifiche per numero di allarmi alimentari”, sottolinea l’associazione dei consumatori. “È necessario pertanto garantire la trasparenza dell’informazione sia sulla natura delle farine contenute negli alimenti sia sul paese di provenienza”.