Eriobotrya japonica L. e Mespilus germanica L. – Parte utilizzata: frutti, foglie e corteccia.
Descrizione. Il Nespolo del Giappone (Eriobotrya japonica L.) appartiene alla famiglia delle Rosacee. Le nespole Giapponesi, originarie della Cina, furono importate in Europa agli inizi dell’Ottocento; attualmente, questa specie ha preso piede in Europa, tanto da essere stata persino sostituita, in alcune aree, alla specie germanica. Il nespolo giapponese è un albero di dimensioni più imponenti rispetto a quello europeo: può infatti raggiungere altezze superiori agli 8 metri, talvolta 10, e può estendersi altrettanto in larghezza.
Le foglie che rivestono i rami sono dure, coriacee, dalla consistenza paragonabile al cartone, e molto grandi; queste presentano una tinta verde intensa nella pagina dorsale, mentre la parte interna appare più tenue e ferruginosa, talvolta biancastra. I fiori sono bianchi, dal profumo comparabile a quello del biancospino, e si localizzano nella zona terminale dei rami: la fioritura, particolarissima, coincide pressappoco con i primi freddi dell’inverno.
La parte più interessante è sicuramente rappresentata dai frutti (prima foto in alto), le nespole giapponesi: queste si presentano bianche, gialle o arancioni, e racchiudono uno o due grossi semi bruni, nascosti nella polpa giallognola. I semi del nespolo contengono tracce di acido cianidrico, pertanto non sono edibili; ad ogni modo, con i semi del nespolo è possibile preparare un liquore (Nespolino), il cui sapore è paragonabile al Nocino.
Anche il Nespolo Germanico (Mespilus germanica L.) è un piccolo albero appartenente alla famiglia delle Rosacee, alto sino a 2/6 m, con fusti eretti ramificati a volte sin dalla base, e sinuosi; la scorza è brunastra con sfumature grigiastre e si sfalda a placche negli esemplari adulti, presenta rami spinosi e quelli giovani pubescenti. Le foglie sono caduche, alterne, semplici con brevissimo picciolo e stipole ovate, sono più frequenti nella parte distale dei rami e hanno lamina ellittico-lanceolata a base cuneata, apice acuto, margine intero e finemente dentato solo all’apice; la pagina superiore è di colore verde scuro subglabra o con qualche pelo lungo il nervo mediano, mentre quella inferiore è verde chiaro con nervature rilevate e pubescente; inizialmente sono ricoperte di peluria che resta poi solo sulla pagina inferiore e che le rende opache, in autunno invece assumono un fantastico colore bruno-ferrugineo-ramato.
I fiori sono solitari, compaiono dopo le foglie, verso maggio/giugno, e sono ornati da una brattea verdastra alla base del calice, hanno lacinie lanceolato-lineari persistenti. La corolla è formata da 5 petali bianchi arrotondati; ha 30/40 stami, antere rosse e 5 stili. I frutti, chiamati nespole, sono tondeggianti, di colore bruno-ruggine, ed hanno un sapore fortemente acido, contengono 5 grossi semi duri e legnosi. Queste “trottole” non sono subito mangiabili, ma diventano commestibili solamente dopo un certo periodo, quando la polpa aspra, ricca di tannino, diventa bruna, molle e zuccherina. La maturazione deve avvenire in un luogo asciutto, secondo la tradizione sulla paglia, lontano da frutti che emanino sostanze come l’etilene prodotto dalle mele.
Storia. Le prime coltivazioni di nespolo giapponese risalgono al I millennio a.C. lungo le rive del Mar Caspio, da qui si diffuse in Asia Minore per raggiungere poi Grecia e Italia.
La nespola, già conosciuta in epoca romana, ebbe la massima diffusione nel Medioevo, quando entrò a far parte della farmacopea domestica, come febbrifugo, astringente, regolatore delle funzioni intestinali e diuretico.
Con l’imporsi d’attività agricole più redditizie si accantonarono le piante che non avevano un preciso interesse economico e il nespolo finì relegato nell’orto dei conventi. Secondo antichi usi la sua raccolta dovrebbe avvenire prima del 4 ottobre, festa di san Francesco.
Nell’antichità ogni dimora di campagna aveva almeno un nespolo in cortile, perché si credeva che tenesse lontane le streghe e la sfortuna. I contadini si servivano della pianta anche per scandire il passare delle stagioni, perché il nespolo era il primo a fiorire e l’ultimo a maturare i suoi frutti, e una buona fioritura veniva considerata come premonitrice di un ricco e abbondante raccolto.
Esistono anche altre varietà di nespoli, fra i quali è famoso il nespolo del Giappone che matura a fine maggio, ed offre frutti di colore giallo o arancione da consumare freschi.
Proprietà. Le nespole sono frutti composti per l’ 85,3 % da acqua, lo 0,4% di proteine, 0,4% di grassi, carboidrati, fibra 1,70 %, zuccheri 6,1 % e lo 0,5 % di ceneri, inoltre 100 gr di nespole hanno una resa calorica pari a 28 calorie, per questo sono indicate nel contesto di una dieta ipocalorica, in più, essendo ricche di fibre saziano a lungo: le fibre, infatti, permangono nell’apparato digerente facendo avvertire un senso di pienezza. Come abbiamo visto, le nespole immature sono molto aspre: il gusto acidulo del frutto conferma l’ingente quantità di tannini, indirettamente proporzionale al grado di maturità dello stesso. In tal caso, il frutto immaturo esercita una forte azione antidiarroica ed astringente a livello intestinale; viceversa, a piena maturità, le proprietà astringenti della nespola vengono trasformate in lassative, grazie al buon contenuto di pectina, una fibra solubile. È stato anche dimostrato che la pectina è in grado di tenere sotto controllo la quantità di colesterolo cattivo nel sangue, diminuendo il suo riassorbimento nel colon e facilitandone l’espulsione. I frutti maturi sono inoltre ottimi diuretici ed aiutano a far regredire le infiammazioni emorroidali; oltre a ciò sono consigliate in caso di eccesso di acido urico, gotta, insufficienza renale e calcoli renali; avendo proprietà diuretiche le nespole facilitano l’espulsione dei liquidi e dell’acido urico in essi contenuto. Possono rivelarsi utile in casi di lieve febbre, in quanto sembrano avere blande proprietà antipiretiche. Oltre ad essere una buona fonte di vitamina A, si consideri che 100gr di nespole forniscono il 51 % del fabbisogno giornaliero, hanno anche un buon contenuto di flavonoidi; queste sostanze, con le loro proprietà antiossidanti, contrastano l’attività di radicali liberi. Le nespole, in più, contengono un buon quantitativo di potassio, quest’ultimo ha due importanti funzioni: provvede a mantenere l’equilibrio dei fluidi corporei ed è necessario per regolare i livelli di sodio. La sua attività ha quindi come conseguenza quella di regolare la pressione arteriosa evitando così l’ipertensione e prevenendo attacchi di cuore ed ictus.
Impiego. La corteccia essiccata può essere utilizzata per la preparazione di decotti ad azione fortemente astringente. Oltre a ciò, il decotto a base di foglie può essere sfruttato per l’igiene della gola e, soprattutto, come buon rimedio naturale contro le infiammazioni del cavo orale e nei casi di tosse grassa: sono infatti mucolitiche ed espettoranti. Inoltre, secondo la medicina cinese, le foglie possono essere considerate curative nei casi di mal di schiena,vomito, mal di testa, infezioni virali.
Non tutti sanno che questi frutti sono impiegati anche nell’ambito cosmetico: sempre dalle sue foglie si estraggono principi attivi fondamentali per la creazione di creme contro i rossori e le infiammazioni.
Dai noccioli delle nespole, considerati nocivi per il nostro organismo, viene ricavato un liquore, si tratta del Nespolino. La polpa delle nespole mature viene impiegata per la preparazione di dolci marmellate. Le nespole possono inoltre essere utilizzate per la preparazione casalinga di gelati, frullati, sorbetti e semifreddi.
Avvertenze. Le nespole non hanno molte controindicazioni ma va evitato il consumo eccessivo di questo frutto in alcune circostanze: durante l’allattamento, in quanto potenzialmente allergizzanti per il neonato (al pari di altri frutti come kiwi, fragole, pesche, ecc,), contengono cioè istamina che passa nel latte materno provocando reazioni cutanee al poppante; per lo stesso motivo si sconsiglia la somministrazione di nespole ai neonati prima del nono/decimo mese di vita: nei primissimi mesi le nespole possono provocare allergia; in caso di diabete vanno evitate le nespole troppo mature in cui i livelli di zuccheri possono aumentare la glicemia, ossia i livelli di glucosio nel sangue. Inoltre l’assunzione di tisane e decotti provenienti dalle sue foglie deve essere sempre comunicato al proprio medico di fiducia, in quanto potrebbe interferire con l’assunzione di alcuni farmaci.