Campanula rapunculus L. – Parte utilizzata: fiori, foglie e radici
Descrizione. Il Raperonzolo, o anche detta Campanula (Campanula rapunculus), è una pianta erbacea dai fiori a forma di campanella appartenente alla famiglia delle Campanulaceae, il genere comprende circa 300 specie distribuite, quasi esclusivamente, nelle regioni temperate e subtropicali dell’emisfero boreale, soprattutto nelle montagne dell’Europa, dell’Asia minore e nel bacino Mediterraneo, mentre quasi una dozzina sono del nord America. Per quanto riguarda l’Italia sono circa 30 la originarie del nostro paese. E’ una pianta erbacea bienne con fittone ingrossato, lungo fino a 10 cm, bianco e carnoso, fusiforme. Il fusto è glabro o soltanto leggermente peloso, sottile, angoloso, eretto, semplice o ramificato in alto, scarsamente fogliato, alto fino a 100 cm. Le foglie basali sono disposte in rosetta, si sviluppano alla fine dell’autunno o in primavera, sono oblunghe-obovate con lembo verde chiaro, ondulato e con margine denticolato che si attenua in un picciolo. Dalla primavera inoltrata, con lo sviluppo dello scapo fiorale, si formano le foglie superiori ridotte (1,5 cm), lanceolate o lineari, alterne e rade, sessili. I fiori ascellari di colore blu-lillacino, raramente anche rosei o bianchi, riuniti in grappoli o pannocchie rade, lunghe e strette, sono picciolati con un calice glabro a 5 denti lineari, patenti o riflessi, lunghi più della metà della corolla gamopetala di 1-2 cm, glabra, più lunga che larga, divisa in cinque lobi a lesina, poco allargati e ripiegati all’infuori, che misurano circa un terzo della stessa. Stilo semplice, peloso, 3 stimmi, 5 stami liberi con filamento gonfio alla base. Il frutto è una capsula deiscente con molti semi.
Storia. Il nome campanula è dovuto alla forma del fiore che richiama alla mente quella di una campana, mentre il nome della specie, rapunculus, è associato alla radice perché ricorda una piccola rapa. Questo curioso appellativo viene scelto come titolo per la nota fiaba dei fratelli Grimm, basata sull’antico mito greco di Danae e sul racconto persiano Rudaba, in cui la protagonista porta lo stesso nome, appunto, di Raperonzolo. La sua origine è probabilmente molto antica, anche se fu ufficialmente codificato solo nella seconda metà del XVI secolo ad opera di Dodoens. Alcune delle specie spontanee presenti sul territorio italiano, la campanula rapunculoides e la campanula persicaefolia (soprattutto la campanula rapunculus), furono per lungo tempo coltivate come ortaggi, in quanto le loro radici carnose, dal sapore gradevolmente dolciastro, dovuto alla presenza di inulina, venivano abitualmente mangiate. Sin dall’antichità, inoltre, le foglie ed i fiori della pianta sono state usate dalla medicina popolare per preparare colluttori contro le infiammazioni della bocca e della gola, grazie al benefico effetto che le sostanze resinose in essi contenuti esercitano sui tessuti. Come fiori ornamentali le campanule entrarono nei giardini per esser coltivate a partire dalla seconda metà del XVI secolo. Tra il 1596 ed il 1597 Gerald raccolse in Inghilterra numerosi esemplari di campanula persicaefolia, campanula pyramidalis e campanula medium che nella flora spontanea inglese prima di allora non esistevano. Per quanto riguarda l’Italia, invece, le medesime piante furono trasportate parecchi decenni prima. In Francia la campanula fu introdotta solo nel 1774. In Scozia la campanula, introdotta nel territorio qualche anno dopo esser stata portati in Inghilterra, è chiamata old man bell che significa campanella del demonio. Nel linguaggio dei fiori e delle piante la campanula ha due diversi significati, in certi luoghi, soprattutto nell’area mediterranea, è considerata il simbolo della speranza e della perseveranza, significato dovuto al fatto che riesce a crescere in luoghi impervi; in altri luoghi, soprattutto nei paesi del nord Europa, ha un significato poco piacevole tanto da essere definita la campana dei morti, secondo le antiche leggende infatti chi sente il tintinnio di una campanula, è destinato a morire in breve tempo. Secondo i celti, inoltre, i prati di campanule sono popolati da fate maligne e quindi non sono luoghi sicuri dove poter sostare.
Proprietà. Il raperonzolo è una verdura selvatica molto apprezzata per il suo gusto leggermente piccante e dal retrogusto dolciastro di nocciola dovuto al contenuto di inulina, che rappresenta la sostanza nutritiva di riserva della pianta al posto dell’amido. Proprio per questo le radici del raperonzolo, prive di amido, possono essere consumate anche dalle persone con diabete, senza rischi. La pianta è ricca di nutrienti che la rendono un alimento ricercato e un utile rimedio naturale antisettico e rinfrescante che aiuta contro le infezioni del cavo orale. Quasi sconosciuta nella farmacopea come pianta medicinale, il raperonzolo è ben noto nella pratica popolare non solo perché ricco di vitamina C ma per l’azione antisettica e digestiva e galattogena. La radice contiene sostanze quali vitamina C, utile sostegno al sistema immunitario, proteine, sali minerali e soprattutto inulina. La vitamina C si trova in grandi quantità anche nelle foglie, mentre i fiori sono ricchi di acido gallico, resine e tannini. Il raperonzolo contiene, inoltre, flavonoidi come la luteolina e fibre. È un rinomato antinfiammatorio, particolarmente efficace contro afte, gengiviti e principi di ascessi. Viene utilizzato come rinvigorente, energizzante e digestivo.
Impiego. Vediamo ora i numerosi benefici di questa pianta.
Bocca e gola:
- Antisettico sulle infiammazioni del cavo orale: il raperonzolo risulta ottimo per curare infezioni o irritazioni del cavo orale e della gola, come gengiviti e mal di gola. Allo stesso tempo supporta il sistema immunitario grazie al contenuto di vitamina C. Si utilizzano i fiori e le foglie in infuso, da usare come colluttorio. Per l’infuso si utilizzano tre grammi di radici secche in 100 ml di acqua bollente oppure si immergono 30-50 grammi di parti aeree della pianta in un litro di acqua bollente. Si filtra e si usa il liquido così ottenuto come un normale colluttorio, per fare gargarismi.
- Aiuta la dentizione: le radici possono anche essere date a bimbi in fase di dentizione, per stimolare la crescita dei dentini disinfettando allo stesso tempo la bocca.
Ferite e verruche:
- Disinfettante sulle ferite: si utilizza il decotto di raperonzolo ad uso esterno da filtrare con un telino e usare per disinfettare piccole ferite.Si ottiene versando in mezzo litro di acqua fredda 2 cucchiai di radice da far bollire per 15 minuti.
- Screpolature: Mettendo a mollo le foglie di raperonzolo si ottiene un liquido contenente delle mucillagini di particolare efficacia per lenire i dolori provocati dalle screpolature da freddo alle mani.
- Contro le verruche: il raperonzolo aiuta a sconfiggere le verruche grazie alle spiccate qualità antimicrobiche e ai suoi principi disinfettanti. Si ottiene un impacco tritando finemente alcune foglie fresche di raperonzolo, che si stendono poi su una garza, applicando sulla verruca. Dopo aver fasciato la zona, si lascia tutta notte e si ripete l’applicazione fino alla scomparsa della verruca.
Depurativo, dissetante e galattogeno:
- Come rinfrescante: il raperonzolo si assume come decotto ad uso interno, che si prepara versando in mezzo litro di acqua fredda un cucchiaino di radice da far bollire per 10 minuti. Filtrare e bere al mattino a digiuno, continuando per cicli di 15 giorni ogni volta che se ne avverte il bisogno
- Ottimo per calmare la sete: è sufficiente a questo scopo masticare qualche radice di raperonzolo
- Allattamento difficile: il raperonzolo è utile anche se non arriva il latte alla neomamma. Si mangia la radice della pianta lessata e mescolata con olio, zucchero e un pizzico di pepe
In cucina si gusta in insalata, per poter così beneficiare allo stesso tempo del gusto e delle proprietà. Se gradiamo il gusto amarognolo, se ne possono mangiare le foglie della rosetta basale, si prepara a crudo, aggiungendo foglie fresche tritate di raperonzolo a insalate verdi, o appena scottate. Si gusta anche lesso, insieme alle altre verdure cotte. La radice si può anch’essa mangiare in mille ricette. E si condisce con olio d’oliva e succo di limone. Masticare foglie di raperonzolo aiuta a mantenere alta la salute del cavo orale.
È una pianta poco usata in erboristeria e quindi difficilmente si trovano in commercio dei preparati che la contengano. Dato il suo aroma classificato come “fresco” e “profumato”, è però possibile trovarla come componente nei collutori o nei dentifrici, ovviamente come componente secondario. Più spesso è invece inserita nei prodotti cosmetici per la cura del corpo, della pelle in particolare. Non sono rari i saponi e le creme corpo con l’essenza di campanula. Nei deodoranti da ambiente è una delle primarie essenze nelle composizione dell’ “profumo di bosco”.
Avvertenze. Evitare l’assunzione di Raperonzolo e suoi preparati in caso d’ipersensibilità accertata verso uno o più componenti. E’ una pianta sicura, dalla quale non sono stata evidenziate controindicazioni di alcun tipo. Buona norma è accertarsi sempre delle buone condizioni del terreno e dell’assenza di agenti inquinanti quando si utilizzano le parti ipogee (sotterranee) delle piante, poiché in esse tali agenti si concentrano maggiormente. La radice non è molto facile da pulire e richiede molta pazienza, pertanto è bene evitare di cibarsi di radici pulite troppo frettolosamente poiché sicuramente piene di residui di terra.