Il 24 maggio è la Giornata europea dei parchi e sono diversi gli eventi organizzati per celebrarla. Ecco quanti parchi ci sono in Italia e quali sono le differenze tra le varie tipologie.
La Giornata europea dei parchi, con il suo tema e gli eventi previsti per questo 24 maggio, assume un’importanza particolare. Negli ultimi giorni le piogge e l’alluvione in Emilia Romagna ci hanno ricordato una volta di più quando sia centrale il nostro rapporto con la natura e quanto sia importante preservare più in generale gli spazi verdi con tutta la loro biodiversità, appena festeggiata con la Giornata mondiale del 22 maggio.
La Giornata europea dei Parchi 2023
La giornata si celebra il 24 maggio di ogni anno perché questa è la data in cui, nel 1909, fu creato in Svezia il primo parco nazionale di tutto il Vecchio Continente. In Italia i primi parchi nazionali sono stati istituiti nel 1922 con il Gran Paradiso e quello d’Abruzzo, poi diventato parco d’Abruzzo, Lazio e Molise. Nel dettaglio la ricorrenza prende vita da Europarc, la Federazione Europea dei Parchi, rappresentata nel nostro Paese dall’associazione di categoria Federparchi, Federazione Italiana dei Parchi e delle Riserve Naturali.
Il tema di quest’anno è ‘Costruire sulle nostre radici’. Il messaggio è chiaro: occorre partire dal patrimonio naturale delle aree protette attuali per tutelare il territorio e arricchire la biodiversità, sia attraverso lo sviluppo di competenze e buone pratiche che la sensibilizzazione delle persone.
D’altra parte lo scopo principale della Giornata europea dei parchi è proprio quello di promuovere questi argomenti, insieme alla necessità di provare a contrastare i cambiamenti climatici in corso. “In questo consistono le ‘radici’ del sistema italiano dei parchi, la cui missione è la tutela degli ecosistemi offrendo, nello stesso tempo, un contributo per uno sviluppo sostenibile”, ha dichiarato Federparchi per l’occasione.
Le diverse tipologie di parco in Italia
Sul sito ufficiale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica c’è una pagina dedicata che consente di scoprire tutti i parchi italiani sia con una mappa sia con un elenco testuale.
In Italia si contano più di 870 aree protette, corrispondenti a circa 3 milioni di ettari di terra, 2mila 850 ettari di mare e quasi 700 chilometri di litorali. A dare una definizione dell’elenco ufficiale di queste aree è la legge 394/91 che prevede parchi nazionali, naturali regionali e interregionali, riserve naturali, zone umide di importanza internazionale, altre aree naturali protette, zone di protezione speciale e zone speciali di conservazione.
Secondo questa classificazione, nel Belpaese risultano 26 parchi nazionali e circa 30 aree marine protette. In queste tipologie rientrano anche i vulcani italiani. Non a caso, per tutta questa settimana fino a domenica 28 maggio, il Parco Nazionale del Vesuvio consente ai residenti dei 13 Comuni alle sue pendici di visitare gratuitamente il cratere, previa prenotazione sul sito dell’ente. Restano inoltre ad accesso libero gli altri sentieri dell’area.
Le caratteristiche e i vincoli delle diverse zone
In Italia, come dice la legge, i parchi nazionali “sono costituiti da aree terrestri, fluviali, lacuali o marine che contengono uno o più ecosistemi intatti o anche parzialmente alterati da interventi antropici, una o più formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche, biologiche, di rilievo internazionale o nazionale per valori naturalistici, scientifici, estetici, culturali, educativi e ricreativi tali da richiedere l’intervento dello Stato ai fini della loro conservazione per le generazioni presenti e future”.
- I parchi naturali regionali e interregionali invece “sono costituiti da aree terrestri, fluviali, lacuali ed eventualmente da tratti di mare prospicienti la costa, di valore naturalistico e ambientale, che costituiscono, nell’ambito di una o più regioni limitrofe, un sistema omogeneo, individuato dagli assetti naturalistici dei luoghi, dai valori paesaggistici e artistici e dalle tradizioni culturali delle popolazioni locali”.
- Le riserve naturali, che possono essere statali o regionali, contemplano poi le aree terrestri, i fiumi, i laghi e i mari che includono “una o più specie naturalisticamente rilevanti” dal punto di vista della flora e della fauna e che presentano “ecosistemi importanti per la diversità biologica o per la conservazione delle risorse genetiche”.
- Le zone umide di interesse internazionale sono le aree acquitrinose, le paludi, le torbiere, le zone naturali e artificiali d’acqua sia permanenti sia transitorie che possono essere considerate di importanza internazionale ai sensi della convenzione di Ramsar. Sono incluse le zone di acqua marina la cui profondità, quando c’è bassa marea, non supera i sei metri.
La categoria delle “altre aree naturali protette”, dalle oasi delle associazioni ambientaliste ai parchi suburbani, è divisa tra aree di gestione pubblica istituite con norme ad hoc e aree a gestione privata delineate con atti, contratti e concessioni.
- Le zone di protezione speciale (Zps) consistono in “territori idonei per estensione e localizzazione geografica alla conservazione delle specie di uccelli“. È la direttiva 79/409/Cee, concernente la conservazione degli uccelli selvatici, a regolamentare questo ambito.
- Le zone speciali di conservazione (Zsc), definite invece dalla direttiva 92/43/Cee, sono costituite da precise aree naturali delimitate che contribuiscono a conservare o ripristinare un tipo di habitat naturale, di flora e di fauna selvatica. In alternativa possono essere designate a tal fine direttamente dallo Stato (Siti di importanza comunitaria – Sic).
- Infine, le aree di reperimento terrestri e marine, indicate dalle leggi 394/91 e 979/82, costituiscono aree la cui conservazione attraverso l’istituzione di aree protette è considerata prioritaria.
Gli eventi nei parchi d’Italia
La Giornata europea dei parchi prevede molte iniziative come incontri, escursioni, mostre ed attività ambientali. Gli eventi cominciano oggi, mercoledì 24 maggio, ma si protraggono anche nei prossimi weekend, addirittura fino ai primi di giugno. Non a caso si parla anche di Settimana dei Parchi. In questo arco di tempo le aree protette italiane hanno segnalato 120 iniziative sparse in tutto il Paese, con un’attenzione massima per le condizioni di sicurezza climatiche e ambientali. In queste ore, ad esempio, Federparchi celebra la ricorrenza con un evento presso la sede di RomaNatura, nella Riserva di Monte Mario nel cuore della Capitale.
Invece fino a sabato 27 maggio il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi ospiterà il master universitario di II livello dell’Università La Sapienza di Roma, dal titolo “Capitale naturale e aree protette, pianificazione, progettazione, gestione”: gli studenti alloggeranno a Montanino di Camaldoli e faranno lezione letteralmente sul campo.
‘Torrenti di vita’ è un viaggio nei corsi di acqua del Parco nazionale della Val Grande alla scoperta dei suoi abitanti e della biodiversità fluviale: l’incontro si svolge dalle ore 21:00 di stasera nella sala polivalente di Ornavasso (Verbania-Cusio-Ossola). L’appuntamento, che prevede il racconto fotografico degli “abitanti” dei corsi d’acqua e un approfondimento sul gambero di fiume autoctono, si tiene tra l’altro nell’ambito della rassegna ‘Park to Park’ per le celebrazioni dei cento anni dei due parchi nazionali più antichi d’Italia, il Gran Paradiso e quello d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Da non dimenticare, la raccolta fondi per i piccoli Comuni dei parchi colpiti dall’alluvione in Emilia Romagna: si tratta di Portico San Benedetto, Santa Sofia, Tredozio, Premilcuore e Bagno di Romagna che hanno subito danni consistenti e che hanno parte del territorio nelle Foreste Casentinesi (IBAN: IT60F0306909606100000196337, BIC: BCITITMM, Intestato a Federparchi, Banca Intesa Sanpaolo Ag. Milano Piazza P.Ferrari 10).