Giugno 9, 2023 VIVERE GREEN Nessun commento

Pubblicati i dati dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente sugli eventi estremi nel nostro Paese. Nei primi cinque mesi del 2023 ne sono stati registrati 122, 70 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Un pianeta Terra sempre più in difficoltà, minacciato da una crisi climatica che non arresta la sua corsa e che non risparmia nessun Paese nel mondo. Campanello d’allarme: il trend in crescita degli eventi climatici estremi. Solo in Italia dall’inizio 2023 sono aumentati del +135% rispetto a quelli di inizio 2022. In particolare, nella Penisola, da gennaio a maggio, si sono registrati 122 eventi estremi contro i 52 degli stessi mesi del 2022.

Gli allagamenti da piogge intense sono la tipologia che si è verificata con più frequenza con 30 eventi contro i 16 dei primi 5 mesi del 2022, segnando così un +87,5%. Inoltre, da inizio anno sono sei le regioni più colpite da eventi climatici estremi: Emilia-Romagna (36), Sicilia (15), Piemonte (10), Lazio (8), Lombardia (8), Toscana (8). È quanto denunciato da Legambiente che, in occasione della giornata mondiale dell’ambiente, ha diffuso in una nota i nuovi dati del suo Osservatorio Città Clima, per sottolineare l’sos che arriva dall’ambiente e dal clima e per lanciare un messaggio chiaro al Governo Meloni.

Il presidente nazionale di Legambiente: “Invertire a più preso la rotta”

“La fotografia scattata dal nostro osservatorio sugli eventi climatici estremi parla chiaro – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – bisogna invertire al più presto la rotta. L’alluvione che ha colpito nelle scorse settimane l’Emilia-Romagna e le Marche, ma anche le violente piogge che si sono abbattute in questi ultimi giorni in Sardegna e in altre regioni d’Italia sono l’ennesima dimostrazione di quanto la crisi climatica stia accelerando il passo causando ingenti danni all’ambiente, all’economia del Paese, e perdite di vite umane”.

Al Governo Meloni chiediamo un’assunzione di responsabilità perché per affrontare il tema della crisi climatica serve una decisa volontà politica con interventi concreti non più rimandabili per riparare gli errori del passato, come ad esempio tombare i fiumi, costruire in aree non idonee o in prossimità dei corsi d’acqua”, prosegue Ciafani. “Ora bisogna voltare pagina e i primi strumenti per farlo sono proprio il piano di adattamento al clima e le risorse per attuarlo, l’aggiornamento del Pniec, una legge contro il consumo di suolo. Senza dimenticare che il Paese ha bisogno di più politiche territoriali di prevenzione e campagne informative di convivenza con il rischio. Solo così si potrà evitare che l’ultima tragedia sia la penultima e che il Paese rincorra sempre l’emergenza”, conclude.

Fonte Agi

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Written by Paola Olivieri