Rubus idaeus L.
Parte utilizzata: sommità fiorite, foglie e frutto.
Descrizione. Il lampone è un arbusto della famiglia delle Rosaceae, il cui omonimo frutto, di colore rosso e sapore dolce-acidulo è molto apprezzato da adulti e bambini. Originario del sud-est dell’Europa, oggigiorno si ritrova in Europa, Asia e Nord Amica. I lamponi sono cespugliosi con dei gambi eretti e lievemente pungenti –chiamati giunchi– crescono fino a un’altezza di uno o due metri. Sono solitamente piantati in filari e fatti crescere lungo fili metallici. Le foglie sono bianche e al tatto simili al feltro. Nella seconda parte dell’anno i gambi generano fiori dalla tonalità bianco-rosa raggruppati in sciolti grappoli che ne rivelano la connessione con la famiglia delle rosacee. In inverno, gli stessi gambi biennali che hanno dato origine ai frutti, muoiono alla radice. Rimangono così, in piedi come ramoscelli secchi. I suoi frutti soffici e vellutati sono dolci e succosi e si sciolgono sulla lingua, lasciando sulla lingua i duri semini che vengono rotti e masticati hanno un gusto migliore non appena colti. Quando sono maturi vengono facilmente strappati dal ricettacolo, un cono bianco che viene lasciato indietro sul cespuglio. Per inciso, il lampone non è propriamente una bacca, ma una drupacea, un frutto composito formato da piccole drupe contenenti ciascuna un solo seme racchiuso in un duro guscio. Le bacche, al contrario, di solito, racchiudono più di un solo seme (come l’uvaspina). A un’analisi più vicina si possono talvolta scorgere sulla superficie piccole venature giallognole; si tratta di resti dello stigma, parte dell’organo femminile della pianta. Nella nostra penisola cresce nelle zone montane fino a millecinquecento metri di altezza. Lo si trova nei boschi ombrosi, ai margini delle strade o in luoghi ricchi di sostanze azotate, e lo si raccoglie da maggio fino all’autunno.
Storia. Rubus idaeus L., deve il nome scientifico al rosso dei suoi frutti e al fatto di essere stato particolarmente abbondante sul monte Ida in Grecia. Dioscoride (I sec.) lo chiamava “rovo del monte Ida”. In Grecia e Italia la coltivazione del lampone cominciò nel ‘500. I lamponi sono ricordati anche dalla farmacopea galenica (II sec.) quali astringenti, depurativi, rinfrescanti, tonici e sudoriferi. Per questi scopi si utilizzavano sia i fiori che le foglie, da cogliere in agosto e seccare all’ombra. Il lampone ridotto in sciroppo era noto agli speziali medioevali, i quali lo ritenevano assai importante “per i tipi biliosi, i cui umori son troppo bruschi e che soffrono di eterna sovraeccitazione”. I Cimbri usavano appendere sugli usci e sulle finestre rami di lampone contro le avversità e, per chi aveva avuto un defunto in casa, per evitare che la sua anima tornasse nell’abitazione. In Germania, i lamponi sono chiamati “bacche della cerbiatta” alludendo all’ambiente boschivo dove crescono. I preparati di foglie di lampone erano consigliati alle donne in gravidanza per scongiurare il rischio di aborto, per tonificare il tessuto uterino, per facilitare il parto ed aumentare la montata lattea.
Proprietà. Le proprietà del lampone, sono note in campo erboristico e fanno riferimento ad attività diuretiche, aromatizzanti, vitaminizzanti, antiinfiammatorie, astringenti, contengono ottime quantità di vitamine (soprattutto acido ascorbico), oltre che di sostanze fenoliche (tannini ed antocianine), tutte molecole fortemente antiossidanti, quindi antitumorali. I frutti del Lampone sono un alimento energetico e dissetante ed una buona sorgente di vitamine. Il lampone contiene i polifeni che conferiscono ai frutti ottime proprietà generali antiinfiammatorie e protettrici dei capillari sanguigni che vengono sfruttate, per uso esterno, come lenitivi della pelle infiammata, delle gengive irritate e facili a sanguinare.
Il lampone rosso contiene acido ellagico, una sostanza che appartiene al ramo dei fitonutrienti chiamati tanniti, che nel caso specifico di questo frutto è il principale responsabile da cui deriva il suo altissimo contenuto di antiossidanti, caratteristica comune alla maggior parte delle bacche e dei frutti di bosco che si trovano in natura.
Grazie a questo suo speciale contenuto, il lampone aiuta a prevenire i danni indesiderati che i radicali liberi causano alle membrane cellulari ed a molti altri tessuti che determinano la struttura dell’organismo.
Oltre all’acido ellagico, il lampone è una buonissima fonte di altri tipi di fitonutrienti, dei flavonoidi davvero utili all’organismo tra i quali troviamo il caempferolo, la cianidina ed altre molecole derivate dal carattere fondamentale per la salute del corpo umano.
Anche se molti conoscono queste sostanze come le principali responsabili da cui deriva il tipico colore del lampone, dovete sapere che gli atociani (le molecole dei flavonoidi) danno al frutto delle deliziose proprietà antiossidanti in maniera da prevenire lo sviluppo di virus o malattie nel corpo.
Numerose ricerche hanno inoltre evidenziato come i lamponi possano portare ad avere numerose capacità protettive contro lo sviluppo di cellule cancerose che, con il tempo, possono definire la nascita di una malattia di tipo terminale e rischi connessi.
Impiego. In erboristeria, dei lamponi si utilizzano anche i germogli, le foglie e le radici per formulare infusi, decotti ed estratti con diverse funzioni sull’organismo.
Infuso: l’infuso di foglie di lamponi è l’ideale contro diarrea ed emorroidi, e sia per i dolori mestruali che per lenire i disturbi gastrointestinali. Inoltre ha potere sgonfiante quindi può essere un ottimo diuretico. Preparazione: versare un quarto di litro d’acqua bollente su 2 cucchiaini abbondanti di foglie di lampone triturate; lasciare riposare per 5 minuti, poi filtrare. Contro diarrea ed emorroidi bere 2-3 tazze di infuso nell’arco della giornata.
Decotto: con il decotto di foglie di lamponi è possibile fare dei gargarismi per curare le gengive infiammate. Preparazione: Aggiungere 2 cucchiai di foglie essiccate di lampone a 100 ml di acqua, far bollire, filtrare e lasciar raffreddare prima di utilizzarlo. E’ possibile effettuare i gargarismi mattina e sera.
Macerato glicerinato: il gemmoderivato è un rimedio omeopatico utile per curare le problematiche ormonali legate al ciclo e alla menopausa. Bisogna assumerne 40 gocce al mattino o prima dei pasti per 2 volte al giorno.
Lo Sciroppo di lampone è indicato contro gli stati febbrili, grazie alla presenza di vitamine e sali minerali.
I preparati di foglie di Lampone, particolarmente ricche di tannini, sono astringenti per uso esterno e interno. Sono inoltre impiegati nel settore liquoristico, delle bevande, nel settore farmaceutico come correttivi dell’odore e del sapore, ed in cucina, infatti il lampone fresco guarnisce molte preparazioni dolci: gelati, yogurt, torte, crostate, confetture e gelatine. In campo cosmetico vengono sfruttate le proprietà dei lamponi in maschere vitaminizzanti e astringenti su pelli sensibili.
Avvertenze. Dato che i lamponi contengono acido ossalico, se ne sconsiglia l’uso in chi soffre di gotta e patologie a livello renale. Il lampone può ridurre l’assorbimento di alcuni farmaci a base di ferro e tiamina orale, se preso a distanza ravvicinata. Sono noti anche casi di interazione con farmaci ipoglicemizzanti. Se si segue una cura farmacologica è sempre necessario consultare il proprio medico prima di assumere fitoterapici. Assumere lampone in gravidanza è ben tollerato e compatibile anche con l’allattamento al seno. Tuttavia si consiglia di consultare il ginecologo qualora si vogliano assumere preparati fitoterapici.