Giugno 26, 2023 VIVERE GREEN Nessun commento

Lunedì 5 giugno si è celebrata la Giornata mondiale dell’ambiente, che quest’anno più di altri si è concentrata sulla lotta alla plastica, invitando le persone a comportamenti più sostenibili. Da dove si parte per ridurne il consumo? Da una buona spesa.

Confezioni per i prodotti freschi, frutta, verdura, shampoo e detersivi. Di ritorno dalla spesa, le nostre case rischiano di riempirsi di plastica che in breve tempo finisce tra i rifiuti. Abbiamo chiesto a Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna inquinamento di Greenpeace Italia, qualche consiglio per essere più sostenibili.

I prodotti sfusi

Per limitare le confezioni di plastica, una buona pratica è acquistare prodotti sfusi: “I negozi specializzati nella vendita di questo tipo di prodotti, soprattutto nelle città, cominciano a essere molti. Vendono prodotti alimentari, per l’igiene personale e domestica. In questi negozi si può andare con il proprio contenitore per acquistare ciò che serve, pesandolo e non producendo nuovo packaging che vuol dire nuovi rifiuti”, spiega Ungherese. Anche il decreto Clima del 2019 incentivava lo sviluppo di green corner per la vendita di prodotti sfusi o alla spina negli esercizi commerciali del nostro Paese e progetti come Sfusitalia, per il potenziamento del mercato sfuso e zero waste, mette a disposizione una ricerca online per trovare il negozio sfuso più vicino.

Frutta e verdura a chilometro zero

Parte della frutta e della verdura del supermercato è imballata in contenitori di plastica. Il chilometro zero è una soluzione per ridurre al minimo gli imballaggi: “Ci sono molte filiere di distribuzione di frutta e verdura che arrivano direttamente a casa, magari con una cassettina. Il vuoto si restituisce all’acquisto successivo, producendo meno rifiuti”, prosegue Ungherese.

I prodotti solidi

Se detersivi, shampoo e saponi liquidi sono venduti in confezioni di plastica, una buona pratica è acquistare prodotti solidi: “Pensiamo allo shampoo: oggi se ne trova di solido, in formato saponetta, con un imballaggio molto ridotto. Il formato più comune in commercio per i prodotti per l’igiene personale e per l’igiene domestica è il classico flacone. Serve ricordare però che, di questi prodotti, il principale costituente è l’acqua. Quindi di fatto noi compriamo acqua addizionata con principi attivi, come detergente, sapone e altri”.

Acquistare al banco del fresco con il proprio contenitore

Tra le possibilità per ridurre il consumo di plastica c’è l’utilizzo di contenitori portati da casa per l’acquisto di prodotti freschi al banco dei supermercati: “È una possibilità offerta dal decreto clima, ma che dipende dal punto vendita. L’anno scorso abbiamo svolto un’indagine per vedere in quanti supermercati questa modalità fosse possibile e molti ancora non si sono adeguati. Basterebbe cambiare alcune regole interne al supermercato per dare ai clienti questa opportunità”, prosegue Ungherese.

Combattere il monouso

Se da un lato si guarda la riduzione nell’utilizzo della plastica, dall’altro è in generale la pratica del monouso a dover essere disincentivata: “Noi non siamo a favore della sostituzione dei materiali perché un materiale privo di impatto ambientale non esiste, è l’uso che se ne fa”, puntualizza Ungherese. “Se a casa ho posate in metallo e le uso migliaia di volte, queste avranno un impatto ambientale più contenuto di una posata usa e getta che uso una sola volta, indipendentemente dal materiale di cui è composta, che sia carta, plastica o altro. È sul monouso, la grande stortura della nostra società, che spreca tante risorse, che bisogna intervenire con soluzioni, come quelle prospettate, che superano questo concetto”.

Written by Paola Olivieri