Le organizzazioni animaliste non sembrano aver gradito le parole di papa Francesco che, durante gli Stati Generali della Natalità a Roma, ha raccontato di essersi rifiutato di benedire un cane, su richiesta di una fedele.
Papa Francesco si è rifiutato di benedire un cane e ha sgridato una donna in piazza San Pietro, nel corso di un’udienza del mercoledì. Lo ha raccontato il pontefice agli Stati generali della natalità di Roma, a cui ha preso parte anche la premier Giorgia Meloni. “Non ho avuto pazienza e ho sgridato la signora dicendole: ‘Tanti bambini hanno fame e lei col cagnolino””. Lo sottolinea una nota dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), evidenziando che il pontefice non è nuovo a questo genere di “esternazioni che contrappongono i figli a cani e gatti”.
Parole, quelle del pontefice, che rivelano “una certa lontananza dall’amore incondizionato per gli animali, quello che invece hanno manifestato nel corso dei secoli molti santi da San Francesco, che li chiamava ‘fratelli’ e ‘sorelle’, a San Giovanni Bosco, passando per Sant’Antonio Abate, Santa Gertrude di Nivelles, San Serafino, San Filippo Neri”.
“La tradizione della Chiesa cattolica racconta 2000 anni di storie di santi che rispettavano e amavano gli animali”, commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. “Spiace che di nuovo papa Francesco prenda le distanze da esseri viventi, anche loro parte del creato, invece di promuovere una nuova visione, specialmente in quest’epoca, in cui si ritiene lo sfruttamento spietato della creazione come necessario e connaturato all’uomo”.
Oipa: “La vita è sacra, al di là delle specie”
L’Oipa ricorda che sono molti i sacerdoti che benedicono gli animali durante alcune ricorrenze e che forse ora sentiranno di essere in torto, quando al contrario non fanno altro che seguire le orme del santo da cui il Papa ha voluto prendere il nome. Il 26 agosto scorso il pontefice arrivò ad affermare: “Qui è l’inverno demografico europeo: invece dei figli preferiscono avere cani, gatti, che è un po’ l’affetto programmato. Io programmo l’affetto, mi danno l’affetto senza problemi. E se c’è dolore? Beh, c’è il medico veterinario che interviene, punto. E questa è una cosa brutta. Per favore, aiutate le famiglie ad avere dei figli. È un problema umano e anche un problema patriottico“.
“È strano pensare che il Papa consideri l’amore nelle nostre vite come limitato quantitativamente e che dandolo a qualcuno lo si tolga ad altri”, continua Massimo Comparotto. “È evidente che per Francesco la vita animale è meno importante della vita umana, ma chi sente che la vita è sacra ama la vita al di là delle specie”.
Enpa: “Chi non ama gli animali non ama neanche i bambini”
“Sgridare una persona che chiede di benedire il proprio cane. E vantarsene! E avere scelto di chiamarsi Francesco…nessun commento, molti pensieri”, si legge in un tweet dell’Ente nazionale protezione animali (Enpa).