QUESTE PIANTICELLE TENACI, CHE SFIDANO IL GELO, SONO PIENE DI SOSTANZE MUCOLITICHE E DECONGESTIONANTI.

Per chi soffre di infiammazione delle vie respiratorie, e se in particolare ad essere interessati sono i bronchi con la presenza di crisi asmatiche o di catarro, questo è il momento del decotto di radici di primula: fate bollire per 5 minuti un cucchiaio di rizomi essiccati e spezzettati in 250 ml di acqua. Una volta giunti a ebollizione, lasciate riposare 10 minuti e filtrate. Due tazze al giorno distanti dai pasti sono la cura ideale.

Radici di Primula

 

La primula – infatti – viene considerata in fitoterapia una vera e propria aspirina naturale in quanto contiene due derivati dell’acido salicilico, la primaverina e la primulaverina, che posseggono delle ottime proprietà analgesiche e antinfiammatorie. Le sue radici in particolare sono ricche di sostanze benefiche come le saponine triterpeniche, tra cui la primulina, validissima come espettorante e assai efficace come sostanza mucolitica, quindi perfetta per curare la tosse grassa. In caso di semplice raffreddore, invece, è più indicato l’infuso. Basta fare così: mettete in infusione 1-2 cucchiaini di foglie di primula sminuzzate in una tazza d’acqua calda. Aggiungete del miele per addolcirla e bevetela nel tardo pomeriggio o addirittura la sera. È l’ora ideale, e vedrete che l’infreddatura si risolverà velocemente. Non dimenticate che quest’infuso è adatto anche a chi soffre di insonnia e mal di testa.

Il nome “primula” sembra derivi dal latino primus: all’inizio del Rinascimento questo termine indicava qualsiasi fiore che sbocciasse appena finito l’inverno, così si chiamavano anche le prime margherite primaverili. In seguito però il significato si restrinse a questa piantina dei nostri prati. Si tratta di un fiore semplice, delicato, ma con una forza notevole se riesce, prima degli altri, a far capolino dal manto nevoso e a sopravvivere ai rigori della stagione.

 

FIORI IN CUCINA. Sono depurativi: aggiungili a vino, insalate e minestre. Il cosidétto “vino di primula”, che si ottiene mettendo una manciata di fiori in una bottiglia e riempiendola poi di vino bianco, è l’ideale per favorire la circolazione. Invece con i fiori essiccati si può preparare un buon tè aromatico, ma privo di teina. I fiori di primula, altamente depurativi, sono deliziosi per arricchire le insalate; nelle zuppe sarà meglio utilizzare le foglioline, sempre le più tenere, tagliate sottili.

Written by Paola Olivieri