Il trifoglio rosso è una pianta ricca di principi attivi ritenuti capaci di apportare diversi benefici al nostro organismo soprattutto in menopausa. Il trifoglio rosso contiene un insieme di principi attivi (droga) che lo rende molto interessante dal punto di vista fitoterapico. Si tratta principalmente di flavonoidi e isoflavoni quali la genisteina, la daidzenina, la biocanina A e la formononetina. Queste molecole sono dei fitoestrogeni, ossia composti che, per struttura chimica, sono molto simili agli estrogeni endogeni e responsabili degli effetti benefici che questa pianta ha sull’organismo: per la menopausa e la fertilità; per prevenire la formazione dei fibromi; per problemi di erettilità negli uomini; per la prostata; per la circolazione; per il male di testa.
Da uno studio danese, della Aarhus University, pubblicato sulla rivista Plos One, è emerso che, un estratto di trifoglio rosso fermentato può essere di aiuto per contrastare i sintomi della menopausa, come le vampate di calore e le fluttuazioni ormonali.
Gli studiosi hanno preso in esame 62 donne dai 40 ai 65 anni, che riportavano di avere più di cinque episodi di vampate al giorno. La metà ha assunto un estratto di trifoglio fermentato, con isoflavoni e probiotici, l’altra metà un placebo. Dai risultati è emerso che questo estratto diminuiva significativamente sia il numero che la gravità delle vampate giornaliere, contrastando anche i problemi ossei che la menopausa con l’età accelera. Tutto questo senza effetti collaterali.
È il processo di fermentazione dell’estratto del trifoglio rosso che fa la differenza, in quanto la fermentazione dell’acido lattico aumenta la biodisponibilità dei composti simili a estrogeni (noti come isoflavoni o fitoestrogeni) che il trifoglio rosso ha in abbondanza.
Una cosa importante, come evidenziano gli studiosi, è che i dati non sono solo ‘auto-riportati’. Ad esempio, per quanto riguarda le vampate, sono state misurate con un ‘conduttore cutaneo‘, un dispositivo applicato alla parte inferiore del polso che può determinare il numero degli eventi e la loro severità obiettivamente basandosi sulla secrezione di sudore.
Allo stesso modo, l’effetto sulla salute delle ossa è stato testato attraverso le scansioni di mineralometria ossea computerizzata (Moc) della colonna vertebrale e dei fianchi.