L’osteoporosi è una condizione caratterizzata dalla riduzione della resistenza ossea, con conseguente aumento del rischio di fratture, cioè di rottura delle ossa. La resistenza ossea ha due caratteristiche principali: massa (quantità), e qualità dell’osso.
Nelle donne dopo la menopausa e negli anziani, l’osteoporosi è il più frequente fattore predisponente alle fratture, infatti colpisce una donna su 4 dopo i 65 anni. Con questa patologia, le ossa diventano molto più fragili, e basta anche della tosse o scontrarsi con qualcosa per fratturarsi le ossa, spesso l’anca, le braccia, il polso e la schiena; anche se di fatto possono interessare qualunque osso. Lesioni da cui spesso è difficile riprendersi completamente. Alcune fratture determinano disabilità permanenti, specialmente quelle a carico dell’anca.
L’osteoporosi viene anche definita “malattia silente”, perché evolve senza dare sintomi finché non provoca una frattura o il collasso di una o più vertebre (le ossa della colonna vertebrale); in realtà poi il British Medical Journal l’ha definita non-malattia, in quanto è più correttamente considerabile una causa di malattia (frattura).
Molta gente è convinta che l’osteoporosi sia una componente inesorabile del processo di invecchiamento, invece è ora opinione degli esperti che sia ampiamente prevenibile. Inoltre chi soffre già di osteoporosi può comunque seguire passi per prevenire o rallentare l’evoluzione della malattia, riducendo così il rischio di fratture.
Era considerata in passato principalmente una malattia della vecchiaia, al contrario oggi si sa che può originare dallo sviluppo non ottimale delle ossa durante l’infanzia e l’adolescenza, come pure dalla perdita di materiale osseo nel corso della vita.
Per prevenire le cadute, oltre a rendere la propria casa più sicura, raccomandano, alcuni studiosi americani del Centers for disease control (Cdc), che è utile fare esercizi per rinforzare le gambe e l’equilibrio e controllare gli occhi; inoltre no al fumo, che ha un effetto negativo sulla massa ossea, poco alcol, una dieta con un’adeguata quantità di calcio e vitamina D, esercizi fatti regolarmente per sostenere peso e postura, e farmaci per rinforzare le ossa, evitando quelli che le indeboliscono; l’esposizione solare ad esempio, è indispensabile alla sintesi cutanea di vitamina D, un fattore pro ormonale necessario all’ossificazione e carente nella dieta della popolazione media. Sono queste le mosse per proteggere e rinforzare le proprie ossa se si soffre di osteoporosi.
Quali sono gli alimenti giusti da inserire nella dieta?
Latte e latticini: Latte e yogurt comuni e fortificati di calcio, formaggi freschi, formaggi a media e a lunga stagionatura.
Verdure: verdure invernali come rape, verza, cavoli, rucola, cicoria e verdure estive come carciofi
Frutta: melone invernale, papaia, fragole, lamponi, arancia, prugne secche, pistacchi, noci, mandorle, fichi secchi
Legumi: fagioli, piselli, ceci, soia, fagiolini
Pesce azzurro: acciughe, alici, sardine, sgombro, salmone, pesce spada, tonno
Acque minerali ricche di calcio scegliendo quelle che contengono più di 300 milligrammi per litro di questo minerale, il quantitativo è riportato sull’etichetta.
Molti però non sanno di avere l’osteoporosi finchè non si rompono un osso. Per questo lo screening preventivo è molto importante. Attualmente i controlli per l’osteoposori sono raccomandati per le donne dai 65 anni in su, e dai 50 ai 64 se hanno alcuni fattori di rischio, come un genitore che si è rotto un’anca. Il consiglio dei Cdc è di non aspettare quando ormai il danno si è fatto, ma agire prima. E quindi se uno dei propri genitori si fratturato un osso, in particolare l’anca, è bene sottoporsi prima al monitoraggio per l’osteoporosi, spiegando al medico qual è la propria storia familiare. In questo modo potrà indicare le misure per rinforzare le ossa deboli e prevenire fratture.