La Cannabis L. o canapa è un genere di piante angiosperme della famiglia delle Cannabaceae. Contiene oltre 400 sostanze tra cui terpeni, flavonoidi e acidi grassi, delle quali circa sessanta appartengono alla classe dei cannabinoidi, il componente principale (costituenti psico-attivi).
La concentrazione dei cannabinoidi psicoattivi varia dall’1% al 10% nelle piante e può arrivare fino al 60% nelle resine e negli olii e, tra le varie specie esistenti, il delta9-Tetraidrocannabinolo (THC) è il più abbondante. Molti degli effetti dei cannabinoidi sono dovuti alla sua azione nel sistema nervoso centrale: il THC provoca un aumento della liberazione di dopamina (La dopamina è un importante neurotrasmettitore con una funzione di controllo su: il movimento, la cosiddetta memoria di lavoro, la sensazione di piacere, la ricompensa, la produzione di prolattina, i meccanismi di regolazione del sonno, alcune facoltà cognitive e la capacità di attenzione).
La particolarità dei principi attivi contenuti nella Canapa, è quella di legarsi al nostro sistema endocannabinoide, che produce sostanze molto simili a quelle delle cannabis ed ha recettori appositi, sparsi in tutto il corpo, che vengono attivati da queste sostanze. Sono molti gli scienziati convinti che il futuro della medicina stia nello studiare questo sistema, formato dai recettori e dagli endocannabinoidi prodotti dal nostro organismo, che regola attività del corpo come dolore, spasticità, umore, appetito e ansia. In molti Paesi sta meritando sempre più attenzione come trattamento per le patologie più disparate e i moderni metodi di indagine scientifica hanno permesso di convalidare molti degli effetti terapeutici scoperti in passato, trovandone di nuovi.
Già utilizzata infatti per il trattamento della nausea, del dolore e delle infiammazioni, la cannabis potrebbe avere un futuro anche come farmaco contro problemi della pelle come psoriasi e dermatite. A confermarne l’efficacia, uno studio pubblicato sul Journal of American Academy of Dermatology.
I ricercatori della University of Colorado School of Medicine, guidati da Robert Dellavalle, hanno esaminato le prove esistenti di questa associazione in letteratura scientifica. Il team ha osservato un legame tra l’iniezione con THC, il composto psicoattivo della cannabis, e una riduzione di malattie della pelle, tra cui la psoriasi, prurito, dermatite atopica e da contatto. Il ruolo positivo deriverebbe dal fatto che l’infiammazione risponde positivamente alle note proprietà anti-infiammatorie della cannabis. Inoltre risulta ridotta anche la crescita del tumore nei topi con il melanoma, la forma più letale di tumore della pelle.