Il diabete è un’alterazione metabolica conseguente ad un calo di attività dell’insulina. In particolare, il diabete può essere dovuto ad una ridotta disponibilità di questo ormone, ad un impedimento alla sua normale azione oppure ad una combinazione di questi due fattori.
Ma da una recente ricerca pubblicata sulla rivista Cellular and Molecular Gastroenterology and Hepatology si è visto che il diabete potrebbe dipendere anche da alterazioni della flora intestinale (microbiota), infatti la malattia è legata alla presenza di batteri che, lasciata la loro sede naturale, ”invadono” le pareti del colon danneggiandole. Un altro studio, condotto dall’accademia Sahlgrenska in Svezia, e pubblicato su Nature Medicine, mostra che il farmaco per eccellenza usato contro il diabete (metformina) agisce proprio modificando la composizione della flora intestinale del paziente.
Il primo studio, condotto alla Georgia State University, prende le mosse da analoghe ricerche su soggetti in cui si vedeva un collegamento tra alcuni batteri del microbiota, che andavano ad insediarsi e danneggiare la parete di rivestimento del colon, e sindrome metabolica o diabete.
Gli esperti hanno studiato 21 diabetici che – per semplici screening preventivi – erano stati sottoposti a una colonscopia. Le pareti del loro colon sono risultate ‘infiltrate’ da batteri della flora intestinale, con conseguente infiammazione che potrebbe interferire con il funzionamento dell’insulina (l’ormone che regola la glicemia) e quindi promuovere il diabete.
Nel secondo studio, quello svedese, è stata analizzata la flora intestinale di un gruppo di pazienti in cui era stato appena diagnosticato il diabete e si è visto che la composizione del loro microbiota era diversa prima e dopo l’inizio delle cure a base di metformina.
Inoltre gli esperti hanno visto che laddove il farmaco risulti meno efficace, il paziente presenta un microbiota con composizione diversa, segno che è proprio la flora intestinale che in qualche modo media il funzionamento della medicina.
Ulteriori studi serviranno a caratterizzare se e quali siano i batteri del microbiota che hanno un ruolo attivo nella malattia. Non è esclusa la possibilità di arrivare un giorno a trattare il diabete con la modificazione della flora intestinale, ad esempio attraverso il trapianto di microbiota.