Coffea – Parte utilizzata: semi
Descrizione: La Coffea è una pianta originaria dell’Etiopia, fa parte della famiglia delle Rubiaceae ed è la famosissima pianta dai cui si raccolgono i chicchi di caffè, per questo ormai è diffusissima in tutti i paesi tropicali. E’ una pianta sempreverde con portamento arbustivo, possiede fusti piuttosto esili e foglie ovali, lunghe circa 15 cm, con margini seghettati, un po’ appuntite, lucide e di un bel colore verde scuro. I fiori sono raggruppati in grappoli, bianchi, stellati e molto profumati e fiorisce a metà estate. I frutti sono delle bacche rosse contenti ciascuna due semi che conosciamo come “chicchi di caffè”. Esistono circa 60 specie appartenenti a questo genere tra le quali ricordiamo le principali: COFFEA ARABICA, COFFEA ROBUSTA, COFFEA LIBERICA, COFFEA EXCELSA. Da un punto di vista però di impiego della pianta per ottenere il caffè, la Coffea arabica var. Moka è la più conosciuta e viene coltivata per la maggior parte in Arabia.
Storia: Il nome “caffè” ha origine dalla parola “QAHWA” che in arabo individua ogni bevanda di tipo vegetale, il caffè infatti era detto “il vino d’Arabia“. Una delle leggende più interessanti, racconta che l’utilizzo del caffè per la prima volta fu da parte dell’Angelo Gabriele per curare il profeta Maometto. Si narra anche che un pastore facente parte dei monaci etiopi, verso l’850 d.C., si accorse delle bacche del caffè perché le sue capre le mangiarono durante il pascolo e la sera anziché dormire si misero a vagabondare con energia e vivacità mai espressa fino ad allora. Vedendo questo il pastore ne individuò la ragione e abbrustolì i semi della pianta come quelli mangiati dal suo gregge, poi li macinò e ne fece un’infusione, ottenendo il caffè. Dall’Etiopia, il caffè si diffuse in Arabia con successo, fino a tutta l’area del vicino Oriente e del Mediterraneo e, con la bevanda, si adottarono anche tutti gli utensili necessari alla sua preparazione. Il successo di questo elemento è anche testimoniato dai bassorilievi presenti in alcune tombe, fatti eseguire dalle famiglie di beduini, a dimostrazione dell’assimilazione negli usi quotidiani. Nel XVI secolo il caffè giunse poi fino a Costantinopoli, dove fu aperta la prima bottega del caffè. In Europa il caffè fu conosciuto solo dopo parecchi anni, importato successivamente al cacao e al tè. A Vienna, verso il 1683, a seguito della fine dell’assedio turco, fu costruita la prima casa del caffè. Occorre però attendere gli anni posteriori al blocco continentale di Napoleone, per avere, con successo, la diffusione del caffè nell’ovest dell’Europa.
Proprietà: Il caffè è noto a tutti per le sue proprietà stimolanti, ed è una delle fonti alimentari più ricche di sostanze naturali con proprietà antiossidanti, oltre a essere ricco di potassio, magnesio, manganese, cromo, prebiotici, vitamine e tocoferolo. Si è calcolato che contiene più di 30 composti ad attività antiossidante, e che una tazzina ne può contenere dai 350 ai 450 mg, una quantità importante in grado di apportare diversi benefici al nostro organismo. Uno studio effettuato all’Università di Pamplona, in Spagna ha riscontrato che la capacità antiossidante del caffè è 10 volte maggiore a quella di altre bevande come il tè ed il vino. Uno dei più noti e studiati costituenti nutrizionali del caffè è, senza ombra dubbio, la caffeina, poiché provvista di proprietà di grande interesse, come:
- Proprietà stimolanti sulla secrezione gastrica e biliare, per questo si ritiene che un caffè a fine pasto favorisca la digestione e facilita i movimenti della muscolatura intestinale.
- Proprietà stimolanti e toniche sulla funzionalità cardiaca e nervosa, dilata i vasi sanguigni accelerando i battiti e, per questa ragione, molte persone gradiscono l’effetto energetico che genera bere un caffè, adatto inoltre a non abbioccarsi dopo un abbondante pasto;
- Proprietà dimagranti, cioè la caffeina sprona l’impiego dei grassi a scopo energetico e la termogenesi, ampliando la quantità di calorie bruciate dal nostro organismo;
- Proprietà anoressizzanti, vale a dire che il caffè quando preso in quantità elevate riduce l’appetito.
Impiego: La prima cosa da sapere sul caffè è che ha conseguenze differenti da persona a persona. Può causare ad alcuni insonnia, ad altri può modificare il sonno, ad altri ancora può generare acidità. Risulta chiaro, quindi, che ogni singola persona deve saper determinare le conseguenze che apporta sul proprio organismo. Ciò nonostante, di norma, si raccomanda di non superare le tre tazzine al giorno. Un valore massimo per l’assunzione è di 300 milligrammi di caffeina al giorno. Visto che un espresso contiene in media 60 mg di caffeina ed una tazzina di caffè eseguita alla moka invece è di 85, i conti sono presto fatti. Però, dato che la caffeina è contenuta in oltre 60 specie vegetali, tra cui cioccolato e tè, è necessario valutare anche l’apporto degli differenti alimenti.
Per uso estreno: Dopo aver bevuto una buona tazza di caffè, non gettiamo via i fondi, perché questi residui possono essere riadoperati per diversi scopi, come ad esempio:
- Esfoliare la pelle: Grazie alla consistenza e alla presenza di caffeina, il caffè in polvere è un eccellente rimedio per esfoliare la pelle e combattere la cellulite. Si suggerisce di amalgamare i fondi di caffè con un po’ di olio di cocco o di oliva e massaggiare la pelle con movimenti circolari, infine risciacquare.
- Donare brillantezza ai capelli: Preparare una soluzione di caffè e acqua, quest’ultima deve essere fredda o a temperatura ambiente. Una volta lavati i capelli, spalmate la soluzione e lasciatela in posa per una ventina di minuti, infine risciacquare i capelli. I vostri capelli risulterannopiù brillanti e luminosi.
- Preparare il compost: Il caffè è ottimo per essere adoperato come concime per le piante che hanno necessità di terra acida, proprio perché arreca un’ampia quantità di elementi, come il rame, il potassio, il magnesio e il fosforo.
Avvertenze: Chi soffre di ipertensione, non dovrebbe consumare caffè o perlomeno non eccedere. E’ controindicato per i cardiopatici, gli ansiosi e a chi è soggetto ad attacchi di panico. In dosi eccessive e, ancora di più se si è a digiuno, può provocare bruciore, acidità di stomaco ed esofagite. Inoltre ad alte dosi può provocare tachicardia ed aritmie. In gravidanza è consigliato limitare il più possibile l’assunzione di caffè, poiché elevate dosi di caffeina risultano pericolose per la salute del feto.