Si trova in legumi e frutta secca, spesso è carente negli anziani.

 

Insieme al calcio e alla vitamina D, il magnesio potrebbe essere la chiave per prevenire una delle più frequenti cause di disabilità nella mezza età tra le persone anziane, ovvero le fatture. Lo conferma uno studio pubblicato sulla rivista European Journal of Epidemiology.

Il magnesio è un minerale essenziale che interessa molti aspetti relativi alla salute e al benessere del nostro organismo. È un oligoelemento dalle molte proprietà la cui carenza può comportare effetti anche seri dal nervosismo, alle ossa ed ai problemi circolatori.

Magnesio

Il magnesio contribuisce ad una efficace gestione della trasmissione degli impulsi nervosi e regola la comunicazione tra le cellule nervose e le cellule muscolari, agendo su queste ultime nel processo di contrazione muscolare.

Inoltre il magnesio è un coenzima di almeno 300 enzimi, interagisce con quelli legati ai processi di formazione di energia e del metabolismo e ha un ruolo anche nella regolazione dell’equilibrio acido – base, poiché interviene nella regolazione del pH. Facilita l’assunzione di vitamine del complesso B e delle vitamine C ed E, e interagisce anche con la vitamina D che fa si che il magnesio possa essere utilizzato bene dal nostro organismo. Nel nostro organismo quasi la totalità delle cellule contiene magnesio, suddiviso tra ossa, muscoli striati e tessuti molli, per un totale di magnesio presente pari a circa 25 g.

Come detto in precedenza, il magnesio è un nutriente essenziale ed è una componente importante del tessuto osseo. Anche se alcune ricerche ne hanno dimostrato l’effetto benefico sulla salute delle ossa, nessuno studio è stato in grado di mostrare il suo effetto sulle fratture. Quello che invece si sa è che bassi livelli ematici di questo oligoelemento sono comuni nella popolazione, soprattutto tra gli anziani, i più soggetti a fratture. Questa carenza in genere non provoca sintomi evidenti e non viene normalmente misurata in ospedale, pertanto gli individui con bassi livelli di magnesio sono difficili da identificare.

Per verificarne le conseguenze, i ricercatori delle Università di Bristol e della Finlandia Orientale hanno seguito 2.245 uomini di mezza età per un periodo di 20 anni, scoprendo che quelli con più bassi livelli di magnesio nel sangue avevano un aumento del rischio di fratture, in particolare dell’anca. Mentre il rischio di avere una frattura è risultato ridotto del 44% negli uomini con elevati livelli di magnesio.

Il magnesio viene assunto attraverso acqua e cibi come verdura a foglia verde, frutta a guscio, cacao, legumi e farine integrali. Ma questa assunzione potrebbe essere ostacolata nel caso di anziani che hanno difficoltà a mantenere un’alimentazione sana, così come per persone con disturbi intestinali o che assumono alcuni farmaci. In questi casi assumere integratori potrebbe essere un modo efficace di compensare la carenza. Questi risultati, inoltre, potrebbero suggerire di includere la misurazione del magnesio tra gli esami del sangue periodici, soprattutto per gli anziani.

Written by Paola Olivieri