Novembre 27, 2022 VIVERE GREEN Nessun commento

Secondo un nuovo report, la produzione di olive ha risentito particolarmente degli eventi estremi che si sono verificati nel nostro Paese e, proprio per questo, è crollata. Il presidente di Coldiretti sottolinea che molte aziende del settore sono in difficoltà ed è necessario intervenire per salvaguardare un sistema economico che vale oltre 3 miliardi di euro

Il cambiamento climatico sta mettendo a rischio uno dei prodotti italiani per eccellenza. L’allarme arriva da un nuovo report di Coldiretti e Unaprol, un’associazione di organizzazione di produttori del settore dell’olio di oliva e delle olive da tavola: il moltiplicarsi di eventi estremi nel nostro Paese, si sottolinea, ha fatto crollare la produzione di olive e già ora gli italiani devono dire addio ad oltre 1 bottiglia su 3 di olio extravergine Made in Italy, mentre l’esplosione dei costi mette in ginocchio le aziende agricole.

I dati

Coldiretti e Unaprol riferiscono che la produzione nazionale di olive nel 2022 è crollata a circa 208 milioni di chili, in netta diminuzione rispetto alla campagna precedente. I cali peggiori si registrano nel Sud Italia, specie nelle regioni più vocate all’olivicoltura. In Puglia, per esempio, le gelate fuori stagione prima e la siccità poi, hanno causato una diminuzione del 52%. Una percentuale simile si registra in Calabria (42%) mentre nel Nord Italia si registra una tendenza opposta, con incrementi del 67% in Veneto e del 142% in Lombardia. Anche questi dati sono tuttavia preoccupanti a livello ambientale: la tendenza al surriscaldamento ha infatti aumentato la superficie coltivabile, estendendola fino ai piedi delle Alpi.

L’allarme per le aziende

Coldiretti e Unaprol denunciano che, in questo scenario, i costi delle aziende olivicole sono aumentati in media del 50% e quasi una realtà su 10 (9%) lavora in perdita con il rischio di chiusura. A pesare, sono soprattutto i rincari diretti e indiretti determinati dall’energia che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio nelle campagne mentre il vetro costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno. Rincari che poi si ripercuotono nei prezzi al dettaglio di questo prodotto e, di conseguenza, nelle abitudini degli italiani che usano in media 8 chili a testa di olio extravergine di oliva all’anno.

L’appello di Coldiretti

“Occorre intervenire per salvare un patrimonio unico del Paese con 250 milioni di piante che tutelano l’ambiente e la biodiversità, ma anche un sistema economico che vale oltre 3 miliardi di euro grazie al lavoro di un sistema di 400mila imprese tra aziende agricole, frantoi e industrie di trasformazione che producono un alimento importante per la salute che non deve mancare dalle tavole degli italiani”, afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

Secondo l’organizzazione e Uniprol, è necessario un piano strategico per la realizzazione di nuovi impianti olivicoli con varietà italiane, così come di nuovi sistemi di irrigazione e di stoccaggio delle acque. Servono inoltre risorse per contrastare l’aumento vertiginoso dei costi di gestione delle aziende agricole

Fonte Adnkronos

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Written by Paola Olivieri