AGRUME SACRO PER LA TRADIZIONE EBRAICA, APPORTA VITAMINE E TANTO POTASSIO, CHE AIUTANO I RENI E ABBASSANO LA PRESSIONE
Fra gli agrumi che abbondano sulla tavola invernale, il Cedro (Citrus medica) è tuttora uno dei meno conosciuti. Ed è un vero peccato, perché questo frutto rustico dalla scorza rugosa che vira dal giallo al verdino non ha soltanto un sapore fresco e delicato, ma è anche un concentrato di virtù medicamentose, oggetto di grande considerazione ai giorni nostri.Il Cedro proviene dall’Asia sudorientale, più precisamente dai territori dal Bhutan, ma è arrivato in Europa in tempi remoti. Fu classificato già da Plinio il vecchio nella Naturalis Historia col nome di “mela assira”, e inizialmente ci si limitava a usarlo come repellente per zanzare e insetti.
“Perì ‘etz adar”, il “frutto dell’albero più bello”: è così che viene chiamato il Cedro nella Bibbia, quel frutto ben conosciuto ad ogni ebreo perché fu proprio Jahvé (Dio) ad indicare questo agrume a Mosè, e da allora secondo le tradizioni ebraiche il cedro, che rallegra col suo profumo, divenne un elemento caratteristico per una delle maggiori solennità del calendario ebraico, la Festa delle Capanne o dei Tabernacoli (Sukkoth), che si celebra nella prima metà di ottobre per chiudere la stagione dei raccolti. Gran parte dei frutti usati per la cerimonia, oggi provengono dall’Italia, e in particolare dalla coltivazioni di Santa Maria del Cedro, in provincia di Cosenza, considerate le più pregiate al mondo.
Al di là delle sue valenze religiose e simboliche, oggi studi recenti hanno messo in luce come il cedro svolga un’ottima azione di contrasto dei radicali liberi, abbia un effetto antitumorale nonché agisca preventivamente nei riguardi dell’obesità e di alcune patologie cardiovascolari. Oltre a ciò, il cedro è ricchissimo di sali minerali e di vitamina C e svolge un’azione disinfettante sul fegato e sull’intestino: il suo succo è utilissimo per chi soffre di colite, soprattutto se d’origine virale.
Cicatrizza le ferite. Del cedro si può consumare anche la parte bianca, l’albedo, che è meno amara che negli altri agrumi ed è una miniera di oli essenziali disinfettanti. La scorza e l’albedo, strofinati su piccole ferite ed escoriazioni, ne accelerano la guarigione.
Previene i disturbi circolatori. Il cedro è anche un valido regolatore dell’ipertensione se consumato al mattino a digiuno come spremuta: il frutto ha una scorza molto spessa, per cui per ottenere un piccolo calice di succo serviranno almeno due frutti. La scorza può essere anche tagliata a fettine sottili, da aggiungere alle insalate o alle macedonie.