L’OLIO ESSENZIALE CONTENUTO NELLE SUE FOGLIE APPUNTITE GUARISCE I BRUCIORI E LE INFIAMMAZIONI TIPICHE AUTUNNALI
Quando si parla di Mirto, vengono subito alla mente le coste assolate della Sardegna, che di questo arbusto sempreverde sono da sempre l’habitat privilegiato. In realtà, il rustico Mirto (Myrtus communis L.) ha sì un’origine mediterranea, ma con un minimo di cure può crescere bene anche sui balconi di città. Gli antichi Romani, che lo piantavamo nei giardini dell’Urbe e ne bruciavano le foglie in onore di Venere, ritenevano che nei suoi rami scorresse la linfa della felicità, tanto che Roma venne chiamata per secoli “città del mirto”, mentre in Israele i suoi rametti più giovani si usavano per intrecciare le corolle indossate dalle spose il giorno delle nozze. Noto anche con il nome di mortella, il mirto racchiude non poche virtù terapeutiche: mentre le bacche si aggiungono ai piatti di carne per migliorare la digestione di grassi e proteine oppure si usano per preparare liquori digestivi, le foglie sono un vero “farmaco” per trattare raffreddore e faringite. Le parti verdi del mirto, infatti, sono una miniera di sostanze antisettiche, che velocizzano la guarigione delle infezioni che colpiscono le vie aeree, più frequenti in questo periodo dell’anno.
PER COLTIVARLO IN CASA:
- La scelta del vaso. Le pianticelle di Myrtus communis L. della varietà Compacta sono le più adatte al terrazzo. Interrale in un vaso capiente riempito di terriccio acido e concime organico, da tenere al sole e da spostare vicino a un muro in inverno.
- L’irrigazione. Il mirto va bagnato solo quando la terra nel vaso è ben asciutta, per evitare ristagni. L’irrigazione va leggermente aumentata nella stagione della fioritura, fra maggio e luglio, quando il mirto si copre di profumatissime corolle bianche.
- La raccolta. A differenza delle foglie, le bacche (ottime da aggiungere ad arrosti e infusi) vanno raccolte prima dei geli invernali: si fanno essiccare all’ombra e si conservano in un barattolo di vetro con chiusura ermetica.
RIMEDI NATURALI:
- SUFFUMIGI Ti fa riposare bene. Alla sera hai il naso chiuso e non riesci a dormire? Prepara un decotto ponendo in mezzo litro d’acqua 10 g di foglie secche di mirto, fai bollire 10 minuti e versalo in una bacinella, unisci 3 gocce di olio essenziale di mirto e respirane i vapori per 5-10 minuti, con la testa coperta da un asciugamano. L’olio di mirto disinfetta e sfiamma naso e gola, e neutralizza virus e batteri.
- LIQUORE Migliora la digestione. Fai macerare in un barattolo a chiusura ermetica 600 g di bacche fresche di mirto con un litro di alcol da liquori. Riponi in dispensa per 40 giorni. Poi, prepara uno sciroppo con 600 g di zucchero e un litro d’acqua, filtra l’estratto di bacche e aggiungilo allo sciroppo. Versa la miscela nel barattolo, chiudilo e, dopo 60 giorni, filtra e imbottiglia.
- Soffri di acne o di seborrea? Aggiungi a un cucchiaio di acqua di rose 2 gocce di olio di mirto e massaggiale con un batuffolo di cotone sulle zone più irritate.