Se vero che la zucca è la regina incontrastata della tavola autunnale, è anche vero che esistono di questo ortaggio anche varietà estive ricchissime di proprietà da gustare proprio in questo periodo dell’anno. Una di queste è la zucca ligure, proveniente dalle Americhe venne introdotta in Liguria, in tempi remoti, dai marinai liguri che portavano dai loro viaggi frutti esotici e curiosi. Attualmente è coltivata e consumata quasi unicamente in Liguria, in Piemonte e in parte della Costa Azzurra. Detta a tromboncino, è conosciuta anche come “Zucca di Albenga” e “Rampicante di Albenga”, dalla caratteristica forma ricurva a “manico d’ombrello” di colore verde chiaro.
La polpa e’ soda, compatta, color arancio chiaro, di primissima qualità con un eccellente sapore di nocciola, così dolce e delicato da poter essere consumata anche cruda. Può essere infatti consumata quando il frutto è ancora immaturo, come se fosse una lunga zucchina (ottima saltata in padella), oppure a maturità completa, come una vera e propria zucca, perfetta per le zuppe; la tromba d’Albenga può quindi essere utilizzata come sostituto in tutte le ricette a base di zucchine o di zucche, poiché il suo sapore è di gran lunga superiore. L’utilizzo del frutto immaturo è una tipicità ligure. Eleganti e squisiti i suoi fiori, sono bellissimi, di un giallo accesso, più grandi di quelli delle zucchine comuni, perfetti per esser fatti ripieni. Al contrario di quel che si può pensare, è uno dei pochi frutti la cui semente viene ancora selezionata in loco.
Un ortaggio altamente digeribile ricco di calcio, ferro e vitamine B2 e C. E’ apprezzata per la sua digeribilità e per il contenuto di potassio, betacarotene e fosforo. Ricche di acqua (più del 90%) e meno dolci rispetto alle cugine autunnali, queste prelibate verdure hanno poche calorie e zero colesterolo, sono ideali per regalare un tocco di freschezza al piatto e ridurre i gonfiori. La polpa è ricchissima di proprietà antiossidanti antiradicali. Anche i semi, non tostati e non salati, grazie alla cucurbitina fanno bene all’apparato urinario, alle ossa, combattono i ristagni e sono di sostegno al sistema nervoso grazie alle buone dosi di magnesio. I suoi fiori sono ottimi passati in pastella e fritti in olio extra vergine di oliva.
Si consuma sia crudo che cotto ed è particolarmente indicato nell’alimentazione di convalescenti ed anziani.
Della pianta si utilizzano, in autunno, anche le punte per preparare ottime minestre.
QUICE DI ZUCCHINE TROMBETTE D’ALBENGA CON I LORO FIORI
Ingredienti per 6 persone: 6 contenitori antiaderenti (10-12 cm) foderati di pasta sfoglia, 300 g di panna fresca, 300 ml di latte, 300 g di pure di trombette cotte, 4 uova intere, 6 fiori di zucca, sale e pepe.
Procedimento: Versare tutti gli ingredienti ben sbattuti nei contenitori di sfoglia, aprire i fiori e posarli sopra il liquido infornare per 30 min. a 180°.
GAMBERONI NOSTRANI E ZUCCHE TROMBETTE D’ALBENGA AL VAPORE
Ingredienti: Una Zucca trombetta d’Albenga; 5 Gamberoni nostrani; Court-buillon fatto con una cipolla; chiodi di garofano; 4/5 foglie di sedano; una piccola carota; sale grosso.
Procedimento: Lavare velocemente i Gamberoni in acqua fredda e sgusciare le code, tagliare la Zucca trombetta d’Albenga per il lungo e formare delle sottili lamelle. Mettere le Zucca trombetta così tagliata ed i Gamberoni in uno scolapasta che entri completamente nella pentola nella quale avete preparato il court-buillon, badando che il liquido rimanga due centimetri al di sotto dello scolapasta. Accendere la fiamma, coprire con un coperchio e lasciare cuocere a piccolo bollore sino a cottura della Zucca trombetta.
Porre attenzione che le Zucche trombette restino, per così dire, croccanti. Disporre con fantasia al centro di un grosso piatto e condire con una emulsione di limone ed olio extra vergine di oliva.
Colorare con fine dadolata di Pomodoro cuor di bue d’Albenga molto asciutto.