Helianthus tuberosus L. – Parte utilizzata: tubero

Descrizione. Il Topinambur, detto anche Girasole del Canada, Rapa tedesca o Carciofo di Gerusalemme, è una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Asteraceae originaria del Nord America (Canada in particolare). Presenta un rizoma nodoso a forma di fuso color avorio rosato e polpa bianca, dei fusti eretti annuali ramificati in alto che possono raggiungere i 2 o 3 metri d’altezza, delle foglie ovato-lanceolate grandi, ruvide, dentellate. Mostra un’infiorescenza a capolino, con grandi capolini giallo-arancione che portano 12 – 15 fiori perifericiligulati intorno a un bottone di fiori tubulosi. Per un loro particolare comportamento i fiori del topinambur possono ricordare i girasoli perché, come questi ultimi, tendono a girarsi sempre in direzione del sole!

Topinambur fiore

 

Storia. A scoprire il topinambur fu l’esploratore francese Samuel de Champlain durante una spedizione esplorativa nello stato del Massachusetts. Samuel assaporò un piatto tipico a base di topinambur e subito se ne innamorò confondendolo, però, per un carciofo; infatti è per questo motivo che il tubero è conosciuto in America con il nome di Carciofo di Gerusalemme (anche se non ha nulla a che dividere con la famiglia dei carciofi!). Subito dopo il topinambur arrivò sui mercati francesi, dove, oltre a assumere il nome con cui lo conosciamo oggi, diventò anche un cibo ampiamente impiegato dal popolo; tutto ciò grazie al gusto molto raffinato e del basso prezzo a cui era venduto. Dopo la Francia arrivò anche in Germania e in Inghilterra, sfortunatamente per il topinambur però, la sua fama durò poco, un altro tubero stava arrivando nei mercati europei diventando l’ortaggio più consumato al mondo: la patata. L’arrivo della patata, semplice da coltivare e molto versatile in cucina, fece cadere nel dimenticatoio il topinambur che, ironia della sorte, divenne perfino un cibo maledetto! Secondo una credenza popolare, difatti, il topinambur era portatore di sventure e malattie terribili come la lebbra.Ovviamente si tratta di una credenza infondata e falsa ma ciò bastò a farlo dimenticare. Tra alti e bassi, il tubero ritornò di moda solo negli anni ’60 in America con un nuovo nome: sunchokes. Dagli USA arrivò anche in tutta l’Europa dove, ancora oggi, è ampiamente consumato crudo, cotto e in ottimi centrifugati.

Proprietà. Il topinambur è costituito da una buona quantità di acqua (80%), 15-20% di glucidi (tra cui fruttosio, capace di non gravare sull’attività pancreatica), 2% di vitamina A e tracce di vitamine del gruppo BSali minerali (ferro, potassio, silicio, fosforo, magnesio) e aminoacidi quali asparagina ed arginina. Secondo alcuni studi il topinambur è fonte di biotina (vitamina H), importantissima nella prevenzione di stanchezza fisica, dolori muscolari ed inappetenza. Le sue proprietà energetiche lo rendono un alimento consigliato nella dieta degli anziani, dei bambini e in generale delle persone convalescenti. Il topinambur, inoltre, fornisce pochissime calorie (ca. 30 Kcal per 100 grammi di prodotto), ma è miniera di inulina (fino al 60% del peso secco), il che lo rende particolarmente indicato per i diabetici. Non a caso, è stato osservato che la glicemia, in seguito ad un pasto di soli topinambur, rimane invariata. È, in più, un alimento particolarmente indicato per chi vuole perdere peso ed allo stesso tempo svolgere un’opera di pulizia nei confronti dell’intestino; il consumo di topinambur non solo facilita la digestione, ma apporta anche aiuto a chi ha problemi di obesità derivanti da un appetito costante, infatti si consiglia di bere molta acqua prima di cibarsi di topinambur, perché l’unione dell’inulina con l’acqua conferisce un senso di sazietà che si protrae per un buon lasso di tempo ed evita così assunzione di altro cibo. Fa bene a chi ha problemi di meteorismo, disturbi intestinali e colon irritato poiché è un alimento leggero, facilmente digeribile e facilita l’eliminazione dei gas in eccesso. Può essere un aiuto per il fegato e la sua rigenerazione, soprattutto in caso di ferite a questo importantissimo organo, grazie agli aminoacidi che contiene (arginina e colina). Ha effetto diuretico, quindi può essere un coadiuvante nella cura per l’ipertensione, gli edemi e il glaucoma, ma anche nello lotta alla cellulite e alla ritenzione idrica. Possiede proprietà galattogene, quindi in grado di aumentare e promuovere la secrezione di latte nelle donne che allattano il loro piccolo al seno. Ancora, il topinambur non contiene glutine, di conseguenza è adatto alle diete per celiaci.

Impiego. Il topinambur viene generalmente preparato secondo le medesime modalità delle patate: può essere bollito in abbondante acqua salata o, ancor meglio, cotto a vapore, prestandosi così alla preparazione di gustosi – e nel contempo semplici – contorni; in alternativa, può essere anche cucinato in padella o fritto.

Topinambur al forno

 

Il topinambur, infine, può essere utilizzato anche crudo, grattugiato direttamente nelle insalate; aggiungendo un po’ di limone alla polpa del topinambur finemente affettata o grattugiata, l’effetto dell’inulina viene potenziato.
È bene ricordare che l’involucro esterno che avvolge il tubero risulta molto digeribile, perciò è sconsigliato eliminarlo.

BELLEZZA: Il topinambur può anche essere utilizzato per la bellezza del corpo. La sua polpa una volta cotta, può essere passata ed impastata con olio di oliva ed utilizzata per impacchi della durata di mezz’ora ai piedi ed alle mani.

 

Avvertenze. Il topinambur è di per sé effettivamente innocuo, ma, come per tutti gli alimenti, non bisogna eccedere con le quantità; date le alte concentrazioni di inulina, l’assunzione di topinambur può causare problemi di meteorismo, mal di pancia ed eccessiva flatulenza. La dose giornaliera consigliata per una persona adulta, è all’incirca di 200 grammi, che corrisponde a un topinambur di medie dimensioni. I più piccoli, ovviamente, devono consumarne una razione inferiore.

Written by Paola Olivieri