Rosa canina L. – Parte utilizzata : maggiormente i frutti, ma anche foglie e radici

Descrizione. La Rosa Canina è un arbusto perenne, appartenente alla famiglia delle Rosacee e al genere Rosa; è alto 3 metri, rampicante, spinoso, con fusti ramificati, che presentano spine arcuate e robuste. E’ originario dell’Europa e dell’Asia e cresce dal mare sino alla montagna, insomma ovunque ci sia spazio. Le foglie sono costituite da 5-7 foglioline che possono essere ovali od ellittiche, con margine dentato e che presentano tipiche stipole alla base. I fiori sono singoli o disposti in gruppetti e presentano in genere 5 grandi petali di colore bianco o rosa chiaro e sono poco profumati. Al centro della corolla sono presenti numerosi stami. La fioritura avviene da giugno a luglio. I frutti di Rosa canina vengono erroneamente chiamati semi; essi sono contenuti all’interno dei ricettacoli ingrossati, detti cinorrodi, che maturano in autunno e assumono la tipica colorazione rosso brillante. La raccolta delle bacche di rosa canina avviene in autunno e in inverno.

Storia. Originaria dell’Asia Minore, la rosa canina, già nell’età antica, era ampiamente diffusa in tutta Europa. Pare che gli Assiri furono gli scopritori delle sue molte virtù, poi narrate e descritte da Discoride. I Persiani seppero per primi estrarre l’olio da questa pianta, e sembra che in occasione delle feste di nozze imperiali facessero scorrere nei canali del parco reale, acqua di rose che scaldata dal sole emanava effluvi paradisiaci. Il termine potrebbe derivare dal celtico “rhood”, tradotto nel greco “rhodn” e poi in rosa da Virgilio, che per primo ne impresse il nome nelle Georgiche; mentre deve il nome “canina” a Plinio il vecchio, che affermava che un soldato romano fu guarito dalla rabbia con un decotto di radici. Gli alchimisti, streghe e maghi bianchi ne hanno sempre decantato il potere magico.

Proprietà: Fonte di vitamina C. Contiene principalmente vitamina C e bioflavonoidi che esercitano un’azione sinergica alla vitamina C, favorendone l’assorbimento da parte dell’organismo. Nella rosa canina la quantità di vitamina C è elevatissima, un solo etto di cinorroidi ne contiene quanto un chilo di arance! La vitamina C stimola la sintesi di collagene, una proteina che fa parte del tessuto cutaneo, delle ossa e delle cartilagini, dei tendini e dei vasi sanguigni, e riduce la formazione di composti ossidanti, per cui è fondamentale per l’organismo. E anche ricca di flavonoidi, sostanze antiossidanti che combattono l’azione dei radicali liberi, i responsabili del cosiddetto “stress ossidativo”, un meccanismo che porta all’invecchiamento e alla morte cellulare. Contiene anche tannini, molecole ad azione astringente antinfiammatoria ed antibiotica che riducono la permeabilità dei vasi capillari e quindi utili per abbassare la pressione arteriosa e prevenire la formazione di trombi.; altre funzioni svolte dai tannini sono l’attività antidiarroica grazie alla riduzione della peristalsi intestinale e all’attività antibiotica. Racchiude inoltre pectina, una sostanza con proprietà gelificante che aiuta a mantenere in equilibrio il transito intestinale; usata per la preparazione di marmellata e confetture, ha anche un impiego dietetico grazie alle sue caratteristiche chimiche che inducono sazietà. Proprio grazie alla ricchezza di tutti questi principi attivi, la Rosa canina possiede molte proprietà benefiche per il nostro organismo, come per:

  • Sistema immunitario. Essendo ricca di vitamina C, aiuta a mantenere attivo e vigile il nostro sistema immunitario, con una conseguente difesa contro gli attacchi di patogeni esterni; in modo particolare, è utile per rafforzare le prime vie di difesa che sono quelle respiratorie, attraverso un’efficace azione antinfiammatoria che la rende utile per raffreddori, congiuntivite, tonsillite ma anche contro le allergie e l’asma.
  • Sistema circolatorio. I flavonoidi, agendo in combinazione con la vitamina C, hanno un effetto protettivo nei confronti dei vasi sanguigni ottimizzando la circolazione del sangue. Inoltre la vitamina C aumenta l’assorbimento del ferro assunto con gli alimenti, ed è quindi efficace per contrastare l’anemia.
  • Apparato digerente. L’effetto astringente dei tannini è un ottimo rimedio contro la diarrea anche in fase acuta; inoltre la presenza di pectina aiuta a ristabilire l’equilibrio del transito intestinale.
  • Apparato urinario. Soprattutto se assunta sotto forma di tisana, ha un blando effetto diuretico in quanto aiuta ad eliminare le tossine senza al contempo avere un effetto irritante sui reni.; questa proprietà è utile anche per eliminare l’acido urico attraverso l’urina e prevenire dunque gli stati dolorifici dovuti alla gotta.
  • Crescita tumorale. Diversi studi hanno dimostrato come le sostanze antiossidanti, tra cui i flavonoidi
    presenti nella rosa canina, siano in grado di prevenire alcuni tipi di tumore e rallentare la crescita delle cellule cancerogene.

Impiego. Gli impieghi delle bacche di rosa canina riguardano sia le bacche fresche che le bacche essiccate. Preparare una tisana di bacche di rosa canina e assumerla regolarmente può essere utile già ai primi sintomi di raffreddore, influenza, tosse o mal di gola per cercare di evitare che le vostre condizioni di salute si aggravino.

Tisana con bacche di rosa canina. Ingredienti: 250 ml d’acqua; 2 cucchiaini di bacche di rosa canina essiccate. Se le bacche di rosa canina essiccate sono intere, sminuzziamole prima di preparare la tisana. Procedimento: In un pentolino riscaldare 250 millilitri d’acqua portandola ad ebollizione; versare in una tazza e quando l’acqua sarà calda, e non bollente, aggiungere 2 cucchiaini di bacche di rosa canina essiccate e sminuzzate. Lasciare in infusione per 5-10 minuti con coperchio. Filtrare e bere la tisana. Le dosi consigliate di solito sono di 1 o 2 tazze al giorno. In più, molto spesso, la rosa canina viene aggiunta ad altre erbe per la preparazione di tisane in quanto il suo sapore dolce e gradevole riesce a contrastare l’amaro tipico di molte altre erbe.

Se raccogliete le bacche di rosa canina fresche, fate attenzione al modo corretto in cui consumarle. Aprite ogni bacca suddividendola in due parti ed eliminate i semi e la peluria presente, dato che possono risultare irritanti. Risciacquate bene le bacche di rosa canina sotto l’acqua corrente. A questo punto potrete mangiare i frutti così come sono oppure utilizzarli subito per preparare una macedonia di frutta fresca o un frullato. Le bacche di rosa canina sono adatte anche alla preparazione di estratti e centrifugati. Ad esempio per fare il pieno di vitamine potrete unire una manciata di bacche di rosa canina fresca ad una mela e ad una carota per ottenere una bevanda ricca di vitamine.

È interessante sapere che le bacche di rosa canina oltre ad essere utilizzate come rimedio naturale, ed in commercio è possibile trovarle sotto forma di estratto secco, tintura madre, compresse e macerato glicerico, sono anche adoperate in cucina, ad esempio per la preparazione di marmellate o liquori.

Marmellata alla rosa canina. La marmellata di rosa canina secondo la maggior parte delle ricette, richiede l’uso dello zucchero bianco durante la preparazione, ma potrete provare a sostituirlo con lo zucchero di canna integrale. Si calcola in genere di utilizzare 250 grammi di zucchero di canna integrale per 500 gr di bacche di rosa canina fresche. Potete insaporire la vostra marmellata con un cucchiaino di bacca di vaniglia in polvere bio. Ingredienti: 500 gr di bacche di rosa canina fresche; 250 gr di zucchero di canna integrale. Procedimento: Lavare bene le bacche tenendole a bagno con un pizzico di bicarbonato. Sciacquarle sotto l’acqua corrente. Staccare delicatamente i piccioli neri e aprirle a metà per eliminare i semi e la peluria. Se le bacche sono molto mature questa operazione è semplice altrimenti se le bacche sono dure, potete scegliere anche di lasciarle intere. Trasferitele in una casseruola e copritele con acqua fredda di circa 2 dita. Lasciatele cuocere fino a quando saranno completamente morbide, girandole ogni tanto. Man mano che l’acqua si ritira potete aggiungerne altra fin quando le bacche risultano tenere. E’ necessario un po’ di tempo, facendo così da 500 gr di bacche iniziali si ottiene 700 gr di purea. Passare le bacche cotte al passaverdure per eliminare i semi. Otterrete una crema simile alla passata di pomodoro. Rimettete la crema ottenuta nella casseruola, aggiungete lo zucchero e i semi di una bacca di vaniglia, portate ad ebollizione finché si addensi. Versate la confettura in vasetti di vetro sterilizzati, chiudete e capovolgete per creare il sottovuoto. Coprite con un panno e lasciate raffreddare completamente prima di capovolgere i vasetti.  Conservare in luogo fresco.

Anche in cosmesi la rosa canina è una pianta largamente adoperata per la formulazione di acque profumate, creme anti-aging ed antirughe, pomate lenitive contro gli eritemi solari, maschere per il viso ad azione tonificante, levigante ed astringente. Per il trattamento di pelli sensibili, arrossate e particolarmente delicate, si consiglia l’applicazione di impacchi a base di acqua distillata di rosa canina.

Avvertenze.  Evitare l’assunzione di Rosa canina in caso di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti. Non utilizzare la rosa canina mentre si impiega anche l’uva ursina (in generale Ericacee), perchè l’acidificazione delle urine con acido ascorbico riduce l’efficacia disinfettante dell’uva ursina. Inoltre non assumere in contemporanea di antiacidi, perché quest’ultimi contengono generalmente elevate quantità di alluminio e la vitamina C provoca un assorbimento maggiore di questo elemento che può causare danni, anche gravi. Per di più la vitamina C può influenzare anche l’assorbimento degli estrogeni, inoltre i flavonoidi presenti nella rosa canina sono del tipo fitoestrogeni, che possono quindi interferire con la terapia farmacologia. Anche per quanto riguarda il Litio, che si utilizza in genere per malattie psichiatriche come la depressione, la vitamina C può rallentare il metabolismo di questo farmaco che quindi rimane più a lungo all’interno dell’organismo e può risultare anche estremamente tossico. Inoltre, nonostante sia un prodotto vegetale, anche se in minime quantità, la rosa canina (come tutte le piante della sua specie) contiene del nichel, quindi per gli allergici a questa sostanza se ne sconsiglia  l’uso.

ASSOCIAZIONI

 

PREVENZIONE MALATTIE INVERNALI

Echinacea

 

AVITAMINOSI C

Acerola

RINOFARINGITI

Propoli

Written by Paola Olivieri