Il sole è un elemento fondamentale per la vita e la crescita, soprattutto per una corretta formazione delle ossa e dello scheletro. È inoltre indubbiamente piacevole, mette di buon umore e fa subito vacanza! Questo però non deve trarre in inganno né far sottovalutare il suo “lato oscuro”: rappresenta infatti un importante fattore di rischio, in particolare per lo sviluppo del melanoma, il più aggressivo dei tumori cutanei. L’età media delle persone colpite sta continuando ad abbassarsi: in Italia il melanoma è diventato la terza neoplasia più comune sotto i 50 anni. Il più importante fattore di rischio ambientale è stato identificato nell’esposizione ai raggi UV, in rapporto alle dosi assorbite, al tipo di esposizione (intermittente più che cronica) e all’età (a maggior rischio i bambini e gli adolescenti), con rischio maggiore nei casi di sussistenza e interazione di tutti questi fattori. Il melanoma è un tumore guaribile se viene asportato chirurgicamente in fase iniziale, quando cioè è ancora confinato negli strati più superficiali della pelle. Per questo sono così importanti la prevenzione, la sorveglianza e imparare a conoscere i campanelli d’allarme per intervenire al più presto!

Ognuno di noi può fare molto per “salvarsi la pelle”. Bastano tre mosse:

  • osservare con attenzione la propria cute;
  • non indugiare troppo nel consultare il medico se si nota qualcosa di anomalo sulla pelle;
  • esporsi al sole con attenzione per evitare le scottature.

 

 

IL “BRUTTO ANATROCCOLO”

Va sempre seguita la regola del ‘brutto anatroccolo’: l’insorgenza di un neo diverso per forma e colore rispetto a quelli già presenti, è un segnale da tenere in considerazione e da far controllare dal dermatologo. Altro “campanello d’allarme” è il cambiamento nell’aspetto o la comparsa di un nuovo neo con le caratteristiche indicate con la sigla ABCDE:

  • A, come Asimmetria nella forma. Un neobenigno è generalmente circolare o tondeggiante, un melanoma è più irregolare. Può essere piatto o in rilievo;
  • B, come Bordi irregolari e indistinti;
  • C, come Colore variabile: può essere marrone, nero, rossastro e cambiare nel tempo;
  • D, come Dimensioni: sono da guardare con sospetto nei con diametro superiore ai 5-6 millimetri;
  • E, come Evoluzione del neo che, in un tempo piuttosto breve, tende a crescere, ad allargarsi.

In generale è importante sottoporsi a una visita dermatologica una volta all’anno.

 

COME PROTEGGERE LA PELLE

1) La crema solare va scelta in base al proprio fototipo: chi ha capelli, occhi e carnagione chiara deve proteggersi di più. (per capire meglio quale protezione solare scegliere clicca qui!)

2) I bambini sono particolarmente vulnerabili. Fino ai 3 anni, l’esposizione diretta alla luce solare è sconsigliata e anche dopo deve essere moderata, limitata alle prime ore del mattino o al tardo pomeriggio, protetta con indumenti (cappellino sempre!) e prodotti solari. Le ustioni nei primi anni di vita rappresentano un fattore di rischio di melanoma da adulti.

3) Anche quando l’epidermide è già ben “dorata” non bisogna mai dimenticarsi di applicare una crema solare.

4) Le creme vanno applicate generosamente, più volte nell’arco della giornata e sempre prima e dopo essere entrati in acqua.

5) Le creme però non possono fare miracoli! Non esistono solari che possano garantire una protezione totale. Perciò quando i raggi sono troppo intensi, come avviene nelle ore centrali del giorno (12-16) o a certe latitudini, è indispensabile cercare il riparo degli indumenti o restare all’ombra.

6) Anche in montagna è necessario prestare attenzione: ogni superficie possiede un indice di riflessione che si aggiunge alla radiazione diretta del sole. Sabbia e rocce riflettono dal 20 al 30% circa in più, l’acqua il 50%, neve e ghiacci addirittura l’80%.

7) Bisogna utilizzare una fotoprotezione anche quando il cielo è nuvoloso e particolare attenzione va prestata alle giornate ventose e soleggiate: si sente meno caldo sulla pelle e si tende quindi istintivamente ad allungare i tempi di esposizione, aumentando il rischio di scottature.

 

 

NO ALLE LAMPADE SOLARI

Tra le sorgenti di raggi UV legate allo sviluppo di melanoma devono essere ricordate le lampade solari. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) hanno infatti innalzato il livello di rischio delle apparecchiature UV nella classe di massima allerta: sono considerate “cancerogeni per l’uomo”, esattamente come le sigarette!

Quest’abitudine è tanto più pericolosa se inizia da giovanissimi. Un’esposizione precoce, in particolare prima dei 30 anni, incrementa del 75% il rischio di sviluppare melanoma”.

In Italia sono infatti vietate ai minori di 18 anni! Le lampade possono inoltre danneggiare il sistema immunitario e gli occhi e accelerare l’invecchiamento.

 

 

COME PREPARARE LA PELLE AL SOLE

Un buon consiglio per preparare la pelle al sole è nutrirla dall’interno in maniera corretta. Sono da preferire in particolare gli alimenti ricchi di betacarotene che nell’organismo si trasformano in vitamina A: frutta e verdura di colore giallo (carote, albicocche, pesche, mango, papaia, arance, melone, susine, ecc.) e le verdure a foglia verde scuro (coste, spinaci, erbette, ecc.). Il betacarotene stimola la produzione di melanina e svolge un’azione antiossidante proteggendo la pelle dall’invecchiamento precoce. Preziosa anche la vitamina PP che può aiutare a lenire le infiammazioni provocate dal sole ed è contenuta in crusca, fegato, lievito di birra, sardine, tonno fresco.

Written by Paola Olivieri