Ruscus aculeatus L. – Parte utilizzata : ceppo radicale

Descrizione. Il Pungitopo (Ruscus aculeatus L.), chiamato anche Rusco, è un arbusto vivace sempreverde con tipiche bacche rosse impiegate come ornamento natalizio, appartenente alla famiglia delle Asparagaceae. Quest’arbusto cespuglioso è alto dai 30 agli 80 cm, provvisto di cladodi, fusti trasformati che hanno assunto la funzione delle foglie, divenendo ovali, appiattiti e rigidi, con estremità pungenti. Poco sopra la base dei cladodi, in primavera, si schiudono i minuscoli fiori verdastri, e quindi i frutti, che maturano in inverno, e che sono vistose bacche scarlatte grosse come ciliegie. È una specie dell’Eurasia ma si spinge anche nella regione mediterranea, nella regione biografica centro europea e anche in quella atlantica; in Italia, è comune soprattutto nel Nord e al centro; in Irlanda si rinvengono numerosi esemplari in parchi e giardini sia sulla costa Ovest che sulla costa Est. Costituisce una delle componenti del sottobosco delle pinete e delle leccete nel bioma mediterraneo, mentre nelle foreste decidue è riscontrabile in querceti ma, in alcuni casi, anche in faggete di bassa quota. La pianta è dioica, cioè porta fiori, unisessuali, in due piante diverse, una con i fiori maschili e una con i fiori femminili, che producono le bacche.

Storia. Gli antichi romani usavano il pungitopo come talismano perchè credevano che piantandolo intorno alla casa allontanasse i malefici. Le proprietà del pungitopo erano note fin dall’antichità. Ne parlava Plinio dicendo che il decotto di radici con il vino veniva usato per le infezioni renali. Anche Dioscoride dava le stesse indicazioni solo che consigliava di far macerare foglie e bacche nel vino contro la flogosi renale. Nel medioevo si usava la “Pozione delle cinque radici”, usata tutt’ora assieme al prezzemolo, al finocchio, al sedano e all’asparago come diuretica.
Il suo nome deriva dall’utilizzo che, anticamente, veniva fatto delle sue foglie da parte dei contadini. I rami e le foglie del pungitopo, infatti, venivano messi intorno alle provviste e dentro alle credenze come una piccola recinzione, in modo tale che i topi venissero dissuasi dalla tentazione di rubare e consumare il cibo destinato alle persone.
Da segnalare anche l’utilizzo che veniva fatto del pungitopo come barriera protettiva per i ricci che, a differenza dei topi che insidiavano gli alimenti, venivano considerati animali utilissimi grazie al loro ruolo di “divoratori di parassiti”. Il pungitopo, al pari dell’agrifoglio, è considerato portatore di fortuna. Poichè in molte regioni è considerato simbolo di buon augurio, specialmente durante il periodo natalizio, la sua raccolta indiscriminata ha fatto si che sia diventata una specie protetta in molte regioni italiane. Pertanto prima di raccoglierlo, accertatevi di poterlo fare. I germogli di pungitopo, dal gusto amarognolo, raccolti da marzo a maggio, vengono utilizzati in cucina a mo’ di asparagi, lessati per insalate, minestre e frittate.

Proprietà. I principi attivi del pungitopo sono: oli essenziali  quali canfora, acetato di linalile, acetato di bornile, linalolo, anetolo e resine. Contengono inoltre diversi sali minerali quali calcio e nitrato di potassio; fitosteroli quali la ruscogenina, neuroscogenina, ruscina e altri; diversi flavonoidi; zuccheri; acidi grassi e acidi organici. Le sue proprietà sono legate principalmente ai fitosteroli che conferiscono al pungitopo proprietà diuretiche con l’eliminazione dei cloruri, sedativo e antinfiammatorio delle vie urinarie, ha effetti benefici nei confronti dei calcoli renali, cistiti, gotta, artrite e reumatismi non articolari. Il pungitopo è utile anche nella terapia delle vene varicose con un’azione vasocostrittore esercitata soprattutto a livello dei capillari è infatti il più potente vasocostrittore naturale che si conosca. Ha un’azione antinfiammatoria che agisce diminuendo la fragilità capillare, aumentando il tono della parete venosa favorendo quindi la circolazione del sangue che si traduce in diminuzione della pesantezza e del gonfiore delle gambe. Infatti è utilizzato da molto tempo come diuretico ma alcuni studi hanno dimostrato che il Pungitopo ha un’azione venotonica dovuta ad un meccanismo alfa-adrenergico. I saponosidi steroidici presenti hanno un’azione vasocostrittrice, antinfiammatoria e antiedematosa molto utile nella cura di emorroidi, gambe pesanti e varici. Quanto al rutoside, ha un’attività vitaminica P che migliora la resistenza dei capillari. Tutte queste proprietà fanno sì che il Pungitopo migliori il funzionamento veno-linfatico e migliori i disturbi venosi delle membra inferiori dovuti, ad esempio, all’assunzione della pillola contraccettiva. Il Pungitopo può anche esser consigliato per le gambe pesanti derivanti da sindrome premestruale e in occasione di viaggi in aereo. Esplica anche un effetto benefico nei confronti delle emorroidi e delle flebiti. Il pungitopo dalla vecchia farmacopea è considerato un diaforetico entra infatti nella “pozione delle cinque radici” usata assieme al finocchio, asparago prezzemolo e sedano.

ASSOCIAZIONI

 

INSUFFICIENZA VENOSA, VARICI

Cipresso, Vite Rossa

GAMBE PESANTI E GONFIE

Vite Rossa

Written by Paola Olivieri