Il polline, (nome che deriva dal latino pollen-linis e significa fior di farina) è una fonte inesauribile di principi vitaminici, minerali, proteici, e nutrizionali; è una delle meraviglie donate dalle api, come la propoli e la pappa reale, è per di più un potente integratore naturale dalle svariate proprietà: ricostituente, energizzante, indicato particolarmente per l’anemia e l’affaticamento e molto altro ancora. Utilizzato ampiamente anche in fitoterapia rivela i suoi benefici come un alimento completo dalle proprietà immense. Scopriamo come e perché usarlo per migliorare il benessere fisico e mentale. Il polline d’api viene conosciuto dagli esperti del settore anche come “il pane d’api”, infatti viene colto con il compito di generare pappa reale indispensabile per nutrire i piccoli, in particolare le larve e l’ape regina. Ha la forma di piccole sfere appiccicose e ha un guscio molto duro; viene raccolto dagli apicoltori per le sue proprietà nutritive, ha 285 calorie per 100 grammi ed è un vero e proprio ricostituente.

I BENEFICI DEL POLLINE D’API

Il polline è un alimento molto bilanciato in grado di produrre benefici non indifferenti, e ciò grazie alla presenza di Vitamine A, B (inclusa la vitamina B12, mancante quasi in tutti i prodotti vegetali), C, E, carboidrati, enzimi e acidi grassi insaturi.

Grazie alla cospicua concentrazione di vitamina E e di Selenio, il polline ostacola l’insorgenza dei radicali liberi e rafforza il cuore (oltre ad altri muscoli); inoltre contiene lisina, aminoacido polare che favorisce la protezione della parete cardiaca. La presenza di vitamina A e betacarotene aiutano gli occhi a restare sani e ben funzionanti, salvaguardando le mucose e mantenendo integra la qualità della vista. Inoltre gli stessi costituenti guidano l’attività dell’ipofisi con risultati favorevoli non solo sulla vista, ma ugualmente sul sonno. In caso di malattia, il polline è un ottimo rimedio come ricostituente e favorisce l’appetito e il buonumore; è raccomandato anche per chi soffre di anoressia o disturbi alimentari poiché conferisce forza a chi è spossato, e sempre per gli stessi motivi, è idoneo alle neomamme in fase di allattamento. Contro stress e infiammazioni, il polline è un rivale affermato, ciò è dovuto dall’alta concentrazione di vitamina C in esso contenuto; per di più acido folico, manganese e niacina favoriscono la rigenerazione dei tessuti nervosi, ideale in caso di ansia e stress. Quindi sommariamente possiamo affermare che il polline agevola l’attività cerebrale e la memoria. Il polline è un sostegno tangibile specialmente in caso di squilibri ormonali o menopausa, perché gli aminoacidi presenti incrementano la funzionalità della tiroide e sostengono i neuroni a restare giovani. Il polline inoltre viene definito come il “poliziotto dell’intestino”, perché aiuta a limitare la fermentazione e migliora, grazie all’azione attiva sui batteri intestinali, lo stato dell’intestino perturbato da costipazione cronica. Contro l’ipertrofia della prostata il polline risulta di grande aiuto grazie alle sue proprietà anticongestionanti e antiflogistiche. E’ anche un ottimo alleato per gli sportivi più assidui che possono ricaricarsi velocemente con un uso sistematico di questo elemento, perché ricco di proteine, lipidi e carboidrati.

Il polline, come già precedentemente descritto, è costituito da un guscio rigido che, non potendo essere ingerito dato che non viene disciolto dai succhi gastrici, deve essere eliminato prima, in modo da poter avvalersi di tutti i suoi benefici. In commercio però è possibile recuperare il polline già sgusciato, contenuto in vasetti di vetro scuro in modo da non far oltrepassare la luce che può alterare i componenti. Si consiglia di ingerire il polline al mattino, perché stimola il fisico e allontana il sonno. Si può assumere da solo, masticandolo, oppure unito a miele o yogurt; oppure anche con succo di limone e acqua calda al mattino per un colpo tempestivo di energia. Viene venduto anche sotto forma di granuli, liquido o in compresse. La quantità di assunzione è in base al peso corporeo quindi non si può stabilirne una a priori, ma solo il medico o l’erborista possono consigliarne la giusta dose. La cura generalmente si esegue per un mese, ma in certi casi particolari si può prolungare anche fino a 3 mesi consecutivi. I periodi ideali per procedere con la cura sono autunno e primavera, cioè momenti in cui le stagioni cambiano e con loro le condizioni fisiche. In ogni caso il medico può disporre differenti periodi e tempi di cura in base alle diverse necessità.

Bisogna stare anche attenti però, perché il polline può avere effetti collaterali; seppur rari, può produrre shock anafilattico, disturbi a carico dell’apparato gastrointestinale, eruzioni cutanee e calo dei livelli di attenzione. Naturalmente sono reazioni che riguardano persone che hanno mostrato già problemi connessi all’assunzione di alimenti derivati dal miele. Se in alcuni casi i flavonoidi del polline si comportano da antistaminico (tant’è che a volte viene adoperato nelle terapie di prevenzione alle allergie), è similmente vero che sono possibili reazioni allergiche nei soggetti che soffrono di allergia da fieno, rinite allergica o allergia ai pollini. Appunto per questo, se soffrite di queste allergie, si raccomanda di rivolgersi ad uno medico specializzato prima di assumere polline.

Written by Paola Olivieri