Malva sylvestris L. – Parte utilizzata: la droga è costituita dalle foglie, dai fiori e dalle radici.

Descrizione. La MALVA è una pianta appartenente alla famiglia delle Malvaceae, è perenne, raramente annua, di aspetto erbaceo, con fusti robusti, striati, molto ramificati e legnosi alla base. Raggiunge generalmente i 60 cm di altezza, ma può essere anche strisciante. La lunga e carnosa radice fittonante, nel primo anno, genera una rosetta di foglie basali dal lungo picciolo, le foglie invece presenti lungo il fusto sono pentalobate a margine crenato. All’ascella di queste foglie sono incastrati i fiori, che spuntano da aprile a ottobre, sono solitari o raggruppati, hanno un lungo peduncolo e la corolla è formata da 5 petali bilobati di color rosa-violaceo con striature più scure. I frutti sono poliacheni circolari, glabri o pubescenti, appiattiti sul dorso e reticolati.

 

Storia. La Malva è originaria dell’Europa e dell’Asia, è presente nei prati e nei luoghi incolti di pianura. Il suo nome ha origine dal greco “malátto” “io rammollisco” e con “malákhe” “emolliente, benevola” che fanno riferimento alle sue proprietà emollienti.  Nei secoli la malva ha avuto ammiratori illustri: Cicerone e Catone la adoperavano a tavola in ampie quantità, Orazio si rafforzava con malva, cicoria e olive, Plinio la considerava una panacea, con azione anche afrodisiaca; nel Medioevo e durante il Rinascimento bensì divenne il rimedio per tutti i mali e veniva definita “omnimorbia“. L’imperatore Carlo Magno richiese che nel suo giardino venisse coltivata per raccogliere foglie, radici e fiori e preparare  tisane e decotti destinati a curare i membri della famiglia imperiale. In passato i montanari, la chiamavano “pappala” o “malbe” e la utilizzavano per ostacolare l’irrancidimento del latte.

 

Proprietà. La Malva è costituita principalmente da: mucillagini, flavonidi, antociani, complessi vitaminici B1, B2 e C, carotene e potassio. Possiede proprietà emollienti, calmanti, antifiammatorie, espettoranti, antispasmodiche e lassative, infatti è appropriata contro gli stati infiammatori delle mucose, della bocca, della gola, in caso di gengive fragili, nevralgie dentali, pelli arrossate e pruriti. Esercitando un’azione protettiva a livello della mucosa intestinale infiammata, viene considerata come un buon regolatore intestinale e quindi utilizzata da sempre come blando lassativo. Per uso interno è un valido aiuto in caso di bronchiti, tosse, infezioni della gola, catarro, asma, gastrite, mentre per uso esterno, è efficace come collutorio, nei casi di ascessi dentari e gengive sanguinanti. In caso di mal di denti è possibile effettuare sciacqui con l’infuso di fiori e foglie, altrimenti si possono utilizzare direttamente le foglie sulla parte dolorante, pressandole leggermente. Come impacco o infuso la Malva può essere adoperata contro mucose irritate, congiuntiviti, ulcerazioni, ascessi, emorroidi, stomatiti, infiammazioni vaginali e per detergere la pelle colpita da irritazioni o eritemi solari. Con la radice è possibile realizzare un eccellente rimedio contro i foruncoli, per ridurre il gonfiore, o far sparire il livido degli ematomi: il cataplasma. In cosmesi grazie alle sue proprietà emollienti, viene utilizzata per la produzione di dentifrici, colluttori, colliri, creme per combattere la couperose, saponette e bagnoschiuma. In passato veniva usata anche per la preparazione casalinga di creme da notte emollienti e antirughe. In più, può essere adoperata per rinforzare i capelli, precisamente, i fiori applicati nel risciacquo eliminano il colore giallastro dai capelli bianchi.

Infuso di Malva

Infuso di Malva


Impiego. Le preparazioni a base di MALVA sono differenti e si possono recuperare sotto forma di capsule, sciroppi, soluzioni ecc. Normalmente, la posologia di prodotto da prendere è riportata chiaramente sull’etichetta o sulla confezione del prodotto che si decide di impiegare; appunto per questo, si raccomanda di adeguarsi a queste indicazioni. Ciò nonostante, molte volte la malva è impiegata anche sotto forma d’infuso, per prepararlo servono 1,5-2 grami di droga, e può essere assunto due o tre volte al dì; nel caso in cui, invece, si impieghi la tintura madre, la dose indicata è di circa 35-40 gocce da prendere 2-3 volte al dì.

 

Avvertenze. Evitare l’assunzione di Malva in caso di: ipersensibilità accertata verso uno o più componenti, in gravidanza e durante l’allattamento, e la contemporanea assunzione di farmaci assunti per via orale (perché l’uso prolungato di mucillagini può ridurre l’assorbimento di farmaci).

Written by Paola Olivieri