E’ stato scoperto come il suo ritmo agisce sulla nostra mente

Respirate lentamente e vi renderete conto di come si propagherà in voi una sensazione di calma. Cominciate a respirare rapidamente e sentirete la tensione salire. E’ una procedura conosciuta da millenni, ma che fino ad oggi non aveva posseduto mai una spiegazione scientifica. Attualmente, in uno studio presentato su Science, gli studiosi della Stanford University School of Medicine hanno individuato un serie di neuroni che mettono in relazione la respirazione agli stati d’animo e sono responsabili della calma, decifrando per di più perché la meditazione ha risultati nel alleviare lo stress.
L’attività del controllo del respiro è un costituente indispensabile di tutti i tipi di meditazione. Il piccolo fascio di neuroni che connettono la respirazione a relax, concentrazione, eccitazione e ansia, è collocato in profondità nel tronco cerebrale, in una area identificata nel 1991 definita complesso di pre-Bötzinger. Tale specie di ‘pacemaker respiratorio’ ha a che fare con numerosi modelli differenti di respiro associati a disparate emozioni: regolare, rilassato, eccitato, ansimante, singhiozzante, sospirante.

Indirizzati da Mark Krasnow, i ricercatori si sono pertanto domandati se diversi sottotipi di neuroni all’interno del centro di controllo respiratorio fossero responsabili di originare siffatti diversi modi di respiro. Hanno perciò riconosciuto più di 60 sottotipi neuronali presenti nella parte del tronco cerebrale in cui si trova il centro di controllo della respirazione e, per analizzare il loro compito nella respirazione, li hanno rimossi selettivamente nei topi. In modo specifico si sono concentrati su una sottopopolazione di neuroni che esprimono due marcatori genetici chiamati Cdh9 e DBX1.

Quando li hanno rimossi nei roditori, hanno constatato con stupore che gli animali ancora respiravano in modo regolare ma con una piccola differenza: lo eseguivano in modo più lento. Oltre a ciò, analizzandone i modi di fare hanno notato che erano incredibilmente calmi, anche in contesti particolarmente stimolanti, e impiegavano meno tempo ad ispezionare l’ambiente circostante e più tempo fermi.

Written by Paola Olivieri