Settembre 25, 2016 SALUTE & BENESSERE Nessun commento

Alcuni ricercatori canadesi hanno identificato in talune classi di composti di origine naturale, un’azione ritardante l’invecchiamento, esattamente aumentano la longevità delle cellule agendo ognuno in modo diverso. Le piante in questione sono: foglie di ginkgo, valeriana, estratto di radice di salice, fiore della passione, semi di sedano e cimicifuga rubifolia.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Oncotarget ed eseguito presso la Concordia University, ha riportato questi risultati effettuati in modo preliminare su alcune cellule. Uno degli autori, Vladimir Titorenko, ha spiegato ad un intervista all’ANSA che: “nessuno di questi estratti di piante – tutti noti e adoperati da secoli dalla medicina non convenzionale per un infinità di problemi medici, dalla menopausa a insonnia, ansia, difficoltà di memoria, etc… – era conosciuto finora per i suoi effetti anti-invecchiamento”. Gli scienziati hanno isolato i sei estratti tra una ampia gamma di composti naturali, analizzandone l’effetto sulla longevità di cellule di lievito.

Radice di salice

Radice di salice sminuzzata

“Noi abbiamo scoperto che ciascuno di questi sei estratti di piante ritarda l’invecchiamento di cellule di lievito in modo di gran lunga migliore di altri composti e sostanze testate finora a questo scopo. In particolare – continua – l’estratto di radice di salice è risultato il più potente intervento farmacologico anti-aging finora descritto. Abbiamo anche scoperto che ciascuno dei sei estratti agisce attraverso un diverso ‘canale’ molecolare già implicato in malattie tipiche dell’invecchiamento come ossa fragili, problemi cognitivi e di memoria, deficit sensoriali di vista e udito”, conclude Titorenko.

Written by Paola Olivieri