Asparagus officinalis L. – Parte utilizzata: rizoma e radici

Descrizione. L’asparago è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Liliaceae, genere Asparagus, a cui sono attribuite oltre 240 specie, tra cui la officinalis L. L’apparato radicale è costituito da due tipi di radici: le principali sono carnose, cilindriche ad accrescimento indefinito e sono disposte a raggiera sulla “corona”, possono raggiungere notevoli profondità e fungono da organo di riserva; le secondarie hanno funzione di assorbimento e sono fibrose e più sottili, sono presenti lungo le radici principali. I fiori molto piccoli, di color giallo-verdastri si trovano in posizione ascellare. Dopo la fecondazione si formano delle bacche globose (grandi come un pisello) che mature si mostrano di color rosso vermiglio, contenenti 3-6 piccoli semi neri e duri. I turioni cominciano a svilupparsi e ad ingrandire a fine inverno, quando la temperatura è in aumento, cioè verso i 10°C, perché con questi presupposti comincia ad esserci una forte migrazione di sostanze nutritive che vanno dalle radici alle gemme (i turioni). Il turione fuoriuscito dal terreno si mostra con una forma allungata, più o meno spessa, e con la presenza di alcune foglioline caratterizzate dalla forma a scaglie. Quando il turione non è ancora fuoriuscito dal terreno è bianco, tozzo, con l’apice tondeggiante, mentre quando spunta dalla terra diviene sempre più rosato fino a diventare violaceo e poi verde per effetto della fotosintesi. Inoltre la pianta maschile produce turioni più sottili ma è più vigorosa, precoce e produttiva rispetto a quella femminile.

 

Storia. L’Asparago originario dell’Asia, probabilmente della Mesopotamia, si sarebbe diffuso da qui nelle regioni temperate. Alcuni reperti egiziani documenterebbero che l’asparago era conosciuto nell’antico Egitto e proprio dall’Egitto si sarebbe diffuso nel bacino del Mediterraneo. Per molto tempo, veniva utilizzato solo per le sue proprietà medicamentose e terapeutiche, solo dopo si iniziò a farne uso anche in cucina e, in pochissimo tempo, ha avuto gli apprezzamenti e gli onori che gli appartengono. L’attenzione per questa pianta come ortaggio è datata sin all’antichità, ma pare che solo verso la fine del Medio Evo abbia avuto inizio la sua coltivazione su larga scala. Con la scoperta del Nuovo Mondo anche l’asparago oltrepassò l’oceano e trovò nuovi terreni idonei alla sua coltivazione. I maggiori produttori a livello mondiale sono Cina, Perù, Messico, Stati Uniti e Sudafrica; in Europa Spagna, Francia, Germania e Italia, che presenta le maggiori rese unitarie. La tradizione mediterranea preferisce asparagi verdi, mentre nell’Europa del Nord e anche nel Veneto domina la preferenza per i turioni bianchi. La parte commestibile della pianta è il “turione” che possiede proprietà diuretiche e lassative.

Proprietà. Gli asparagi vantano ottime proprietà nutrizionali, sono ricchi di fibre vegetali, acido folico e vitamine, soprattutto A, C, E ed alcune del gruppo B. Contiene sali minerali, tra cui il fosforo, il calcio ed il cromo connesso all’insulina: quest’ultimo migliora, infatti, la sua produzione e diminuisce i livelli di glucosio nel sangue quando è alto; perciò, il consumo di asparagi è molto raccomandato per la prevenzione del diabete di tipo 2. L’amminoacido chiamato “asparagina” funge, inoltre, da diuretico naturale – eliminando il sodio in eccesso nel nostro corpo – e l’alto contenuto di potassio regola la pressione sanguigna ed aiuta il cuore: queste caratteristiche lo rendono adatto nella prevenzione delle patologie del sistema nervoso ed in quelle cardiocircolatorie. Gli asparagi sono, inoltre, ricchi di glutatione, sostanza in grado di favorire la depurazione dell’organismo e, dunque, l’eliminazione delle sostanze dannose e dei radicali liberi, tra le altre cose: ecco perché il consumo di asparagi è consigliato anche nella prevenzione del cancro, in particolar modo quello ai polmoni, al seno, al colon, alla laringe ed alle ossa. Ma le proprietà benefiche degli asparagi non terminano qui: sono, difatti, ricchi anche di antiossidanti e ciò facilita la lotta all’invecchiamento; questo è merito dell’acido folico che, associato alla vitamina B12, partecipa alla prevenzione dei disturbi legati alla sfera cognitiva. Infine, il contenuto di inulina apporta dei benefici all’apparato digerente ed alla flora batterica, rendendo di fatto gli asparagi degli antinfiammatori naturali. Gli asparagi sono oltre a ciò, molto ricchi di fibra alimentare, pertanto risultano idonei all’alimentazione contro la stipsi; contengono poche proteine (a basso valore biologico) e ancor meno glucidi (in prevalenza semplici, costituiti da fruttosio). I lipidi sono pressoché nulli.

Asparago selvatico

 

Curiosità. Il tipico odore sgradevole dell’urina è causato da alcune componenti che contengono zolfo e che quindi sono espulse velocemente dall’organismo. Per tale motivo è sconsigliabile l’assunzione da parte di chi soffre di patologie renali

Impiego. L’asparago è utilizzato in cucina da tempo immemore, crudi, al vapore, lessi, fritti, alla piastra, alla brace, gratinati, stufati, nelle zuppe: il tipo di cottura può essere scelto in base al gusto personale e alle dimensioni dell’ortaggio. Il nostro consiglio è di privilegiare il consumo crudo oppure al vapore, il tipo di cottura che mantiene inalterate le proprietà nutrizionali (e in ogni caso privilegiare cotture brevi). In fitoterapia l’Asparago viene adoperato sotto forma di infusi, decotti, estratti fluidi e tintura madre. L’utilizzo dell’Asparago nelle tisane consegue ampio spazio per le sue proprietà diuretiche, depurative (specifico per l’apparato urogenitale), cardiotoniche, sedative e lassative. Le relative dosi di assunzione normalmente consigliate sono pari a: per il decotto, 60 grammi di radice di Asparago in un litro d’acqua; 60 gocce di di estratto liquido di Asparago, 30 gocce di tintura madre di Asparago tre volte al giorno. Esempi di tisane invece sono:

  • Diuretica: con asparago (20gr), ginepro (60gr) e gramigna (20gr). Porre 40 grammi di preparato erboristico in un litro d’acqua bollente; lasciare in infusione per circa 10 minuti e infine filtrare. Bere una tazza di tisana 3 volte al giorno.
  • Contro obesità: con asparago (20gr), fucus (20gr), ciliegio (20gr), betulla (20gr) e malva (20gr). Porre due cucchiaini da tè di preparato erboristico in mezzo litro di acqua bollente; lasciare in infusione per 15 minuti e infine filtrare. Bere una tazza di tisana 3 volte al giorno.

 

Avvertenze. Le preparazioni a base di asparago sono ciò nonostante controindicate per chi soffre di infiammazioni renali, poiché causa irritazione all’epitelio del rene per questo ha attività diuretica. L’elevato apporto di acidi urici, rischiano di aggravare, nel caso che siano già presenti, alcuni disturbi, quali gotta, cistiti, prostatiti, calcolosi renali, nefrite, diabete, osteoartrite e altre malattie osteoarticolari.
Inoltre per gli intolleranti al nichel e soprattutto all’acido acetilsalicilico, non sono molto raccomandati dato che gli asparagi apportano quantità relativamente basse di nichel, ma piuttosto significative di acido acetilsalicilico.

Written by Paola Olivieri